giovedì, 21 Novembre 2024

Il 25 novembre a Matera il Soroptimist Club della città dei Sassi, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della  violenza sulle Donne,  ospita la psicoterapeuta Maura Anfossi, autrice del saggio “Emozioni a colori”

Lunedì 25 novembre p.v. alle 17.30 nella Sala Laura Battista della Biblioteca provinciale di Matera (ingresso da via Roma), il Soroptimist Club Matera con il patrocinio dell'Associazione Italiana Donne Medico, nell'ambito della Giornata Internazionale per...

Mobilità sanitaria: intesa apulo-lucana

Su proposta dell’assessore alla Salute, Politiche per la Persona e Pnrr, Cosimo Latronico, la Giunta regionale ha approvato lo schema di accordo tra la Regione Basilicata e la Regione Puglia, per la compensazione della mobilità sanitaria interregionale. “Per la prima...

Halloween pare avere conquistato anche gli italiani: 8 milioni dicono le statistiche, gli italiani che renderanno onore alla festa delle streghe e delle zucche.
Discoteche, ristoranti, tutto prenotato, come in altre feste “moderne”, non si può esimersi dal regalare un fiore o almeno un cioccolatino, anche con questa festa pare diventato indispensabile, divertirsi, festeggiare, mascherarsi.
Nelle scuole, ci si adegua, altro che la festa del caro “signor autunno”, altro che festa di “Tutti i Santi”, c’è sempre il rischio che qualcuno si offenda, qui si festeggiano le streghe, le zucche e fantasmi.

Sono in molti ad essere convinti che “non c’è nulla di male”, è il consumismo bellezza e noi ne siamo affascinati, lo critichiamo, ma cediamo inermi davanti al suo fascino.
Pochi però, sanno che questa festa ha un aspetto esoterico, è la festa più importante delle sette sataniche, insomma, non si tratta solo di un carnevale aggiuntivo, ma di una festa che ha risvolti nel mondo dell’occulto e della magia.
Il 31 ottobre è una data importante non soltanto nella cultura celtica, ma anche nel satanismo. È uno dei quattro sabba delle streghe. I primi tre segnano il tempo per le stagioni “benefiche”, il quarto sabba marca l’arrivo dell’inverno e la “sconfitta” del sole: freddo, fame, morte.
In internet si discute: dopo l’anatema contro la festa della vigilia di Ognissanti, lanciato da don Marino Bruno, insegnante di religione e parroco della Chiesa di Santa Maria delle Nasche, che sul settimanale cattolico di Genova «Il Cittadino», invitava le famiglie a disertare la festa di Halloween, i blogger si sono sbizzarriti, anche sul forum de La Stampa, la faccenda pare aver preso la solita piega, se qualcuno critica Halloween è bollato come cattolico conservatore e bigotto, dicono che la Chiesa critica questa festa perché ha soppiantato la SUA festa dei Santi e dei morti, insomma, come si trattasse di un affare di bottega, di “commercio” sleale.
La verità, a mio avviso, è che queste feste si insediano dove c’è posto, in questo sì, sono diaboliche.
Vanno a riempire i vuoti, lasciati da chi per vari motivi ha dimenticato la tradizione, il senso di alcuni gesti millenari.
Una volta nessuno sarebbe andato al ristornate per Natale, era la festa della famiglia, della casa, oggi i ristoranti fanno il pienone, perché le case sono piccole, le famiglie disgregate e abbiamo dimenticato cos’è il Natale, chi si festeggia, e dunque se non sappiamo qual è il suo valore, perché faticare per nulla?
Così Halloween, si è insediata in un mondo che non sa più cos’è la vita, che teme la sofferenza e la delega agli ospedali, fugge la morte e la delega alle agenzie di pompe funebri, non si fanno più rosari o veglie per il defunto, perché non si crede più che valga la pena di affidarlo al cielo, si escludono i bambini dai riti legati alla morte pensando di alleviare le loro sofferenze e invece si rende loro estraneo un evento della vita, al quale dovrebbero essere educati.
Halloween in fondo continua quella che sta diventando la “moderna tradizione”, la vita è faticosa, tanto vale non pensarci, votarsi al fatalismo, al divertimento… 
E allora che fare?
Anziché lamentarci, e rimpiangere il passato, i bei tempi andati, in cui si mangiava il pane dei morti, le tradizioni dimenticate eccetera eccetera, riprendiamo ad educare e a educarci, riprendiamo a parlare dei Santi, a portarli ad esempio, riprendiamo confidenza con la morte che in fondo è un passaggio della vita, riscopriamo il valore del ricordo, della testimonianza di chi ci ha preceduto…
Non dimentichiamo, che nei prossimi anni tutte le feste cristiane correranno il rischio di essere “dissacrate”, perché non hanno difensori, non si difende ciò che non si conosce e non si ama.

Nicola Incampo

Responsabile della CEB per l’IRC e per la pastorale scolastica

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