L’acqua del Basento può essere utilizzata per scopi potabili. E’ la conclusione a cui giunge l’Azienda sanitaria di Potenza che ha emesso un giudizio di idoneità dopo aver preso visione delle analisi effettuate dall’Arpab, il cui risultato è in linea con quanto già...
L’altro giorno ho incontrato una mia ex alunna, adesso mamma, e molto delusa dai suoi figli.
I genitori hanno più che mai bisogno dei figli.
Infatti genitori e figli sono persone che si cercano, sanno che la loro felicità, presente e futura, dipende dal loro “trovarsi”.
È inutile dire che qualche volta l’appuntamento va a vuoto.
Ecco cosa mi ha detto la mia ex alunna, mamma.
“Lo sguardo di un bambino, il suo sorriso, la sua tenerezza, hanno sempre ripagato abbondantemente il mio investimento affettivo.
Da quando i figli sono grandi, invece non funziona più niente.
Esigono sempre un’infinità di cose, rifiutando la mia presenza e persino il mio amore.
Il nostro dare-avere è squilibrato, non dispongono più di sorrisi, di baci, né di affetto per pareggiare i conti.
Eppure ho ribassati i miei prezzi, il più delle volte una semplice parola basterebbe a risarcirmi.
Professore, volete un esempio?
“Buongiorno”, quando entrano nella stanza dove mi trovo, oppure “Grazie”, quando do loro le chiavi della macchina; oppure “Buonasera”, quando si alzano da tavola ancora con il boccone in bocca; oppure “Per favore”, quando prendono in prestito il settimanale che ho appena comprato.
Per non parlare di un “Come va?” non troppo meccanico, se un giorno mi sento stanca.
Sarebbe molto bello, caro Professore, se qualche volta si accorgessero che sono un essere umano, con i suoi momenti di avvilimento, di noia, di debolezza.
Insomma che sono una persona come loro e che dispongo ancora di ampie riserve di amore, di cui potrebbero approfittare a patto di considerarmi a tutti gli effetti, non una mucca da latte”.
Riflettete: la felicità familiare è decisa proprio dall’equilibrio del dare-avere tra genitori e figli.
Infatti è un incontro tra due responsabilità.
Chiaramente la prima responsabilità è quella dei genitori: decidere di avere un figlio è veramente contrarre con lui un debito che non si estinguerà mai, che impegnerà tutto il resto della vita.
Questo vuol dire contrarre il debito più grosso che mente umana possa immaginare.
Dobbiamo convincerci che tutte le forze dei figli sono impegnate nel desiderio di inserirsi nella loro famiglia e di essere accettati, come persone che contano veramente, da quell’uomo e quella donna che sono il loro papà e la lora mamma.
Nicola Incampo
Responsabile della CEB per l’IRC e per la pastorale scolastica