“Il campione analizzato non presenta superamenti dei valori ed è in linea con i risultati del precedente prelievo”. L’Arpab, su mandato dell’Azienda sanitaria di Potenza, ha analizzato le acque in uscita dal potabilizzatore di Masseria Romaniello attraverso un...
Il vero problema dell’UAAR non è l’attività alternativa all’ora di religione, ma la presenza a scuola dell’ora di religione cattolica stessa.
Il problema è uno solo: la scuola ha l’obbligo da garantire l’ora di religione cattolica, perché è una disciplina come tutte le altre, ho detto una disciplina.
L’attività alternativa all’’IRC non è una disciplina, ma un’attività, cioè non ha contenuti propri.
Infatti la norma prevede che chi non chiede di avvalersi dell’ora di religione cattolica possa fare altro e precisamente può chiedere alla scuola una delle seguenti opzioni
· Attività di studio e/o ricerca individuali con assistenza di personale docente.
- Libera attività di studio e/o ricerca individuale senza assistenza di personale docente (per il secondo ciclo d’istruzione).
- Non frequenza della scuola nelle ore di insegnamento della religione cattolica.
È il Collegio dei docenti stabilire i contenuti di queste attività.
E’ bene ricordare agli amici dell’UAAR che i contenuti di queste attività vengono stabiliti dalla scuola con l’attenzione al fatto che non devono risultare discriminanti per gli alunni che si sono avvalsi dell’IRC, così come prevede la legge 121/85
Ecco perchè non si può prevedere che essi sviluppino programmi curricolari, costituendo ciò un ingiustificato vantaggio per chi non si avvale che verrebbe a godere di un supplemento orario in alcune materie.
Se questa disciplina è la più amata degli italiani, gli amici si devono fare una ragione.
Bravissimi gli insegnanti di religione!
Molti cercano di indebolirci, ma non ci riusciranno.
Nicola Incampo
Responsabile della CEB per l’IRC, per la Pastorale Scolastica e responsabile sito www.culturacattolica.it