lunedì, 25 Novembre 2024

Crisi idrica: l’Asp certifica l’uso potabile delle acque del Basento

L’acqua del Basento può essere utilizzata per scopi potabili. E’ la conclusione a cui giunge l’Azienda sanitaria di Potenza che ha emesso un giudizio di idoneità dopo aver preso visione delle analisi effettuate dall’Arpab, il cui risultato è in linea con quanto già...

Quando a scuola parlavo dell’amicizia, alcuni alunni i chiedevano: “Professore, come si fa a scegliere gli amici giusti?”

Ed io raccontavo una storia letta sul romanzo di Daniel Defoe intitolato Robinson Crusoe.

Il romanzo racconta le avventure di un giovane marinaio inglese, che naufraga su un’isola deserta nell’Atlantico e vi resta per quasi ventotto anni; durante questo periodo, avrà tempo e occasione di mettere alla prova tutte le sue capacità di adattamento all’ambiente, vivendo al tempo stesso grandi avventure.

La storia è la seguente. Robinson Crusoe sta passeggiando da solo sulla spiaggia. All’improvviso qualcosa di strano attira la sua attenzione.

“Un giorno verso mezzogiorno, mentre andavo a raggiungere il canotto, vidi con somma meraviglia, l’impronta di un piede umano sulla sabbia. Mi fermai, come colpito da un fulmine o da un’improvvisa apparizione. Stetti in ascolto: mi guardai attorno, ma non udii, ne vidi nulla”.

Per Robinson Crusoe l’importa senza firma è piena di mistero: sarà di un amico o di un nemico?

E ancora.

Di un uomo o di una donna?

Finora era riuscito a cavarsela con imprevisti più o meno noti come la fame, la sete, gli animali…

D’ora in poi dovrà vedersela con questo indecifrabile individuo.

E come?

Il naufrago scoprirà che il titolare di quella impronta è un certo Venerdì, un altro essere umano come lui.

È inutile dire che la vita non sarà più la stessa.

E quindi, dicevo agli alunni che mi avevano fatto la domanda, che anche noi eravamo come Robinson Crusoe.

Dopo gli anni di permanenza nella tranquilla infanzia siamo obbligati a uscire in un mare aperto.

È evidente che non si può rimanere per sempre ancorati al nostro piccolo angolo del mondo: rinunceremmo a crescere.

Per salpare è indispensabile alleggerire il carico e quindi lasciare a terra “pezzi” ingombranti e passati di moda.

Infatti non abbiamo più l’età per i giocattoli da bambini.

È giunto il momento di imbarcare oltre i veri valori della vita anche le persone che ci vogliono veramente bene.

Pure noi ci imbatteremo con “impronte” da decifrare: sicuramente apparterranno a persone che non ci passeranno accanto per caso.

Queste persone cambieranno la nostra vita in meglio o in peggio.

Dipenderà solo da noi scegliere “amici” giusti che ci vogliono aiutare davvero.

Nicola Incampo

Responsabile della Conferenza Episcopale di Basilicata per l’IRC e per la pastorale scolastica

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