La ricchezza delle figure e delle sculture, la cura dei particolari, i colori brillanti nei quali predomina il celeste, l'attenzione ai dettagli: è in questo mix il segreto del bozzetto vincitore del bando per la costruzione del carro trionfale per la Festa della...
L’altro giorno ho incontrato una mamma di un mio ex alunno.
Ho chiesto naturalmente del figlio, mi ha abbracciato e ha pianto sulla mia spalla dicendomi: “Mio figlio ha la SLA”. E ho pianto pure io con lei.
Non ho avuto a forza di dirle niente, se non piangere.
Dopo qualche giorno scrissi questa lettera:
“Non ci sono parole che possano davvero prepararti o consolare completamente una mamma in una situazione come questa. La notizia che tuo figlio ha la SLA è una delle cose più dolorose che una madre possa sentire, e posso solo immaginare quanto debba essere difficile affrontare questo momento. Ogni emozione che stai vivendo – rabbia, tristezza, paura, impotenza – è perfettamente comprensibile e giusta. La SLA è una malattia che sconvolge profondamente la vita, e il pensiero che tuo figlio debba affrontarla è devastante. Ma ti assicuro che il dolore che stai provando, anche se sembra insostenibile, non diminuisce il valore del tuo amore per lui, che è immenso, e che ti darà la forza di andare avanti ogni giorno, anche quando tutto sembra troppo pesante. Quello che voglio dirti, con tutto il cuore, è che non sei sola in questo viaggio. Anche se nessuno può realmente capire appieno ciò che stai vivendo, ci sono persone che ti stanno vicino, pronte a offrirti il supporto emotivo di cui hai bisogno. A volte, quando ci troviamo di fronte a una malattia come la SLA, ci si sente persi, sopraffatti, e il mondo sembra troppo grande, troppo lontano per potervi fare qualcosa. Ma insieme, famiglia e amici, si può cercare di trovare un po’ di sollievo anche nei momenti più difficili. Non dovrai affrontare tutto da sola. Ci sono medici, infermieri, psicologi e altre persone che lavorano per aiutare te e il tuo bambino a vivere al meglio questa situazione, cercando di rendere più facile ogni passo del percorso. In queste circostanze, l’importante è non avere paura di chiedere aiuto, di affidarti agli altri quando senti di non farcela più. Non c’è vergogna nella fragilità, è un segno di grande forza e coraggio chiedere supporto, soprattutto quando il peso della malattia è così grande. Penso anche che sia fondamentale ricordare che, sebbene la SLA porti con sé molte difficoltà fisiche, ogni giorno che riuscite a trascorrere insieme è un regalo, e in quel tempo ci sono ancora tantissime opportunità di creare ricordi significativi. Il legame che hai con tuo figlio non è definito solo dalla malattia, ma da tutto ciò che avete condiviso insieme fino a quel momento, e da ciò che potete ancora fare, nonostante le sfide. Tutti questi momenti, anche quelli piccoli e quotidiani, sono importantissimi. Potrai sentirti sopraffatta, e ci saranno giorni in cui il dolore sembrerà troppo grande da sopportare, ma ti incoraggio a non dimenticare che, seppur invisibile, c’è sempre una forza in te che ti sostiene. A volte questa forza arriva dai legami che hai con chi ti sta intorno, altre volte la troverai in te stessa, nelle piccole cose che ti danno respiro e un po’ di sollievo. Ogni giorno sarà una prova, e non ci sono risposte facili o soluzioni che possano rendere tutto meno doloroso. Ma ogni passo che farete insieme sarà comunque un atto di amore e di coraggio. Non sei sola in questo cammino, anche se a volte può sembrare che lo sia. Se posso fare qualcosa, se hai bisogno di parlare o semplicemente di compagnia, non esitare a cercarmi. Il sostegno che possiamo offrirti è fondamentale, e spero che tu possa accoglierlo quando ne avrai bisogno. Non c’è vergogna nel chiedere aiuto, e il fatto che tu stia affrontando questa situazione con una forza che forse non pensavi di avere, è già una testimonianza di quanto tu sia incredibile.”
Nicola Incampo