venerdì, 5 Dicembre 2025

Vent’anni di attività del Centro Gala-Don Gnocchi

Si è svolta questa mattina, presso la Sala Ottagonale della Tenuta Gala di Acerenza, la celebrazione dei vent’anni di attività del Centro di Riabilitazione “Don Michele Gala – Don Gnocchi”, una delle strutture di riferimento della Fondazione Don Gnocchi in Basilicata....

Determinazione e attaccamento profondo verso il 2 Luglio, il giorno più lungo dei Materani che racchiude in sé un mix di significati: la Festa della Bruna, cuore identitario della città dei Sassi, è arrivata fino alla Harvard University dove è stata proposta come case study internazionale di leadership adattiva, governance culturale e creazione di valore ibrido:.

“Tutto è nato dall’intuizione di Matteo Marchitelli, membro del comitato esecutivo dell’Associazione Maria SS. della Bruna, che per primo ha creduto nella possibilità di far studiare la nostra Festa nella più prestigiosa università del mondo. È stato lui a dialogare con il professor Ronald Heifetz, la professoressa Julie Battilana e la responsabile dei case studies Carin Isabel Knoop, aprendo un varco internazionale”, sottolinea in un post su Facebook il presidente dell’Associazione Bruno Caiella.

“La risposta di Harvard e il coinvolgimento del professor Stefano Zordan confermano una verità profonda: la Festa della Bruna parla un linguaggio universale, capace di unire comunità, storie e generazioni. Per questo stiamo redigendo un dossier rigoroso, che presenteremo all’università e che si integra naturalmente con il cammino che stiamo portando avanti per la candidatura come Patrimonio Immateriale UNESCO”.

Anche in questo caso, la candidatura ha tutti i requisiti per andare a buon fine, dato che la Festa e tutto ciò che ruota attorno ad essa riesce a coniugare spiritualità, artigianato e Made in Italy.

“L’UNESCO – aggiunge Caiella –  è uno scudo che consegna la Festa della Bruna alle generazioni future e la rende, per sempre, un bene inviolabile.

La Bruna può diventare un modello di diplomazia culturale e un simbolo del soft power italiano: la capacità di creare relazioni, fiducia e cooperazione nel mondo attraverso la bellezza, la spiritualità, la comunità e la creatività artigiana.

Un ringraziamento speciale va a tutti i giovani dell’Associazione Maria SS. della Bruna: sono l’oro nascosto della nostra città, il motore silenzioso che custodisce e rinnova, anno dopo anno, il nostro patrimonio più prezioso.

Se riusciremo in questo percorso, Matera offrirà al mondo un modello: una città che, partendo dalla sua tradizione più antica, illumina il futuro. Un futuro fatto di cultura, identità, dialogo e responsabilità condivisa”.

Rossella Montemurro

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