venerdì, 5 Dicembre 2025

Il Papa ha convocato per i giorni 6 e 7 gennaio 2026 un evento molto speciale: il Concistoro. 

Anche se la parola può sembrare un po’ difficile, il suo significato è affascinante e pieno di storia. Ma cosa succede davvero durante un concistoro? E perché è così importante per la Chiesa cattolica?

Il termine concistoro viene dal latino consistorium, che significa “assemblea” o “riunione”. Fin dai primi secoli del cristianesimo, i Papi hanno sentito il bisogno di riunirsi con i cardinali per discutere insieme le decisioni più importanti riguardanti la vita della Chiesa. È, in un certo senso, il “consiglio dei saggi” del Papa, dove si ascoltano idee, si condividono riflessioni e si prendono decisioni che riguardano milioni di fedeli in tutto il mondo.

Al concistoro partecipano tutti i cardinali, cioè i collaboratori più stretti del Papa. I cardinali sono vescovi (o talvolta sacerdoti) provenienti da vari Paesi, scelti dal Papa per la loro esperienza, la loro fede e il loro impegno nella Chiesa. 

Sono loro che, in caso di morte o rinuncia del Papa, si riuniscono in conclave per eleggerne uno nuovo. Ma prima di tutto, i cardinali hanno il compito di aiutare il Papa nel suo lavoro quotidiano di guida spirituale.

Non tutti i concistori sono uguali. Esistono due principali tipi:

· Il concistoro ordinario, che si convoca per annunciare decisioni importanti, come la creazione di nuovi cardinali o la canonizzazione di santi. In queste occasioni possono essere presenti anche vescovi, prelati e perfino laici invitati dal Papa.

· Il concistoro straordinario, che si tiene quando il Papa vuole consultare tutti i cardinali su temi fondamentali per la Chiesa o per il mondo, come la pace, la giustizia, la povertà o le sfide della fede oggi.

Durante il concistoro, l’atmosfera in Vaticano è molto particolare: da un lato c’è il silenzio e la riflessione dei lavori, dall’altro la gioia e la solennità delle cerimonie. Quando vengono creati nuovi cardinali, il Papa consegna loro la berretta rossa, simbolo della disponibilità a servire Cristo e la Chiesa fino al sacrificio della vita. È un momento di grande emozione, che viene seguito da fedeli di tutto il mondo.

Può sembrare un evento lontano dalla vita di tutti i giorni, ma in realtà il concistoro parla anche ai giovani. Ogni decisione presa in quelle giornate riguarda la direzione che la Chiesa vuole prendere nel futuro: come affrontare le sfide della modernità, come aiutare i poveri, come parlare ai ragazzi e alle famiglie di oggi. È un segno che la Chiesa non resta ferma, ma continua a riflettere e a crescere insieme.

Il concistoro del 6 e 7 gennaio sarà quindi un momento di confronto e di comunione. Il Papa ascolterà i cardinali, ma anche lo Spirito Santo, per capire quali passi compiere nel nuovo anno.

Ogni concistoro, infatti, è un’occasione per rinnovare la speranza, per ricordare che la Chiesa è viva e in cammino, e che tutti — anche i più giovani — possono sentirsi parte di questa grande famiglia.

Nicola Incampo

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