giovedì, 26 Dicembre 2024

Lunedì 16 dicembre alle ore 19 nell’Auditorium della Casa di spiritualità Sant’Anna è in programma la presentazione del libro di don Luigi Giussani “Una rivoluzione di sé – la vita come comunione”, edito da Rizzoli.

L’evento è organizzato dalla Fraternità di Comunione e Liberazione della Basilicata.

Interverranno, portando la loro testimonianza:

–          Giovanni Maddalena, professore di Filosofia teoretica all’Università del Molise

–          Mons. Filippo Santoro, Arcivescovo emerito di Taranto.

Moderatore dell’incontro sarà il giornalista Pino Suriano.

Il volume, che ha come sottotitolo il ‘68 di don Giussani, raccoglie le trascrizioni delle lezioni tenute dal sacerdote milanese, negli anni dal 1968 al 1970, presso il Centro Culturale Charles Péguy ed è tutto centrato sulla intuizione che solo nella comunione cristiana si può sperimentare la liberazione, cioè l’avvento di un mondo più umano.

Negli anni incandescenti del Sessantotto, gli impetuosi venti di cambiamento che agitano la società si insinuano anche tra le fila del «movimento» di Gioventù Studentesca, sorto più di dieci anni prima al Liceo Berchet di Milano: un migliaio di liceali e alcune centinaia di universitari se ne allontanano per aderire al Movimento studentesco.

È lo «scossone più grosso» mai subìto dall’esperienza di Gioventù Studentesca, come dirà in seguito il suo fondatore, don Luigi Giussani. Dopo aver lasciato la guida di GS, in quegli stessi anni don Giussani frequenta con assiduità il Centro Culturale Charles Péguy, fondato nel 1964 a Milano da un gruppo di laureandi, laureati e assistenti universitari che di fatto riprendono l’esperienza iniziata nelle aule del Liceo Berchet e che porterà, di lì a poco, alla nascita del movimento di CL.

Attento osservatore della società, don Giussani guarda al sommovimento politico, sociale e culturale portato dal Sessantotto cogliendo l’istanza profonda che sta alla base del fenomeno – il risveglio del desiderio di autenticità nella vita e di cambiamento nel mondo – e leggendo gli anni della contestazione giovanile come il crinale di un «cambiamento d’epoca» che si stava preparando da tempo.

La forza della proposta di don Giussani si rivela intatta, se non ancora più dirompente, al giorno d’oggi, in una società segnata dall’individualismo, da un tessuto sociale sempre più logoro e da nuove tecnologie che invece di avvicinarci, nella comunione che il sacerdote auspicava, ci allontanano inesorabilmente gli uni dagli altri.

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