Le “Eccellenze gastronomiche lucane”, con la degustazione, l’esposizione, la promozione di prodotti della regione Basilicata hanno caratterizzato la parte centrale della IX Settimana della Cucina Italiana nel Mondo che si è tenuta a Tirana, in Albania. L’evento - dal...
“Alice e io ci vogliamo bene. Per questo ci stiamo lasciando. Lo so, è un paradosso, ma è così che finiscono i matrimoni. Per quanto illogico sembri, sono i difetti che tengono in vita le coppie. Gli atteggiamenti che irritano, i momenti in cui diventi bersaglio di provocazioni improvvise, sfrontate, figlie di piccoli rancori mai superati se non dagli anni (che passano ma non risolvono), rancori prescritti e dunque inesigibili che ancora bruciano; le frasi che non vorresti più sentire (quante volte le hai chiesto di non ripeterle?), le abitudini moleste, le dimenticanze, gli intercalari sbagliati che sei stanco di riprendere. Sono queste le cose che contano.”
Inizia così I titoli di coda di una vita insieme (Einaudi) di Diego De Silva che ha momentaneamente messo da parte l’avvocato Malinconico per lasciare spazio a una coppia, Fosco e Alice, che ormai non è più tale. Dopo una vita insieme si affidano agli avvocati per lasciarsi e percorrono, a punti di vista alternati, la strada verso la separazione. Parole asettiche e formule di rito non riescono a dare il senso di anni trascorsi insieme – l’amore che c’è stato, le sensazioni, gli inevitabili battibecchi – e che vengono alla luce. Ci vuole coraggio per mettere fine a una storia con tutto il bagaglio di esperienze e a ciò che in due si è costruito. De Silva, con il suo stile ironico e leggero, restituisce al lettore il vissuto – soprattutto emozionale – di Fosco e Alice, tanto che viene naturale identificarsi. I titoli di coda di una vita insieme è l’anatomia di una separazione.
Bellissimi alcuni passaggi, con le sue parole De Silva riesce a rendere poetico un momento tendenzialmente difficile.
Diego De Silva è nato a Napoli nel 1964. Presso Einaudi ha pubblicato Certi bambini (2001, 2014 e 2021. Premio selezione Campiello, da cui è stato tratto il film diretto dai fratelli Frazzi), La donna di scorta (2001), Voglio guardare (2002, 2008 e 2017), Da un’altra carne (2004 e 2009), Non avevo capito niente (2007 e 2010, Premio Napoli, finalista al premio Strega), Mia suocera beve (2010 e 2012), Sono contrario alle emozioni (2011 e 2013), Mancarsi (2013), la trilogia Arrangiati, Malinconico (2013), che riunisce in un unico volume Non avevo capito niente, Sono contrario alle emozioni, Mia suocera beve, Terapia di coppia per amanti (2015 e 2017, da cui è stato tratto il film diretto da A. M. Federici), Divorziare con stile (2017 e 2019), Superficie (2018), I valori che contano (avrei preferito non scoprirli) (2020 e 2022), Le minime di Malinconico (2021), Sono felice, dove ho sbagliato? (2022 e 2023) e I titoli di coda di una vita insieme (2024). Dai romanzi che hanno per protagonista Vincenzo Malinconico è stata tratta la serie tv prodotta e trasmessa da Rai 1. Suoi racconti sono apparsi nelle antologie Disertori, Crimini, Crimini italiani, Questo terribile intricato mondo, Scena padre, Giochi criminali e Figuracce.
Rossella Montemurro