“Le acque del Basento sono potabili. Sono state effettuate analisi approfondite prima di procedere all’utilizzo delle stesse. Dunque accogliamo positivamente l’iniziativa della magistratura di effettuare ulteriori analisi, che confermeranno l’efficacia delle nostre...
“Ci sono molte ragioni per cui alcuni di noi si sentono invisibili per momenti più o meno lunghi della vita, e sempre quei momenti di invisibilità lasciano ferite profonde.
Forse è il dolore che ho provato sotto quel balcone che mi ha spinto a guardare sempre con qualche diffidenza Il piccolo principe di Saint-Exupéry. Io sono convinta che l’essenziale debba essere reso visibile, anche agli occhi. Che all’invisibilità nostra e degli altri non ci si debba arrendere. Perché è invisibile tutto ciò che non vogliamo guardare, è invisibile tutto ciò che non vogliamo dire. Perché l’invisibilità si ciba di paura, di codardia. E ci rende schiavi.”
C’è una forza devastante in Ho un fuoco nel cassetto (Salani Editore) di Francesca Cavallo, perché questo libro veicola al tempo stesso un coraggioso messaggio positivo e l’invito a non arrendersi mai per raggiungere i propri sogni.
“Per me la libertà ha questo sapore. Il sapore di fare le cose diversamente. Di farle mettendo al centro al propria umanità, di farle provando a mettere insieme i pezzi con lo scotch per vedere se funziona, e poi di aggiustare strada facendo. Non mi sanno di libertà i board meeting in cui si cerca di darsi un tono per mascherare il fatto che siamo persone, prima che funzioni. Non profumano di libertà gli sguardi impenetrabili della gente d’affari navigata a cui piace fingere di non sbagliare mai. Trovo ridicoli gli ‘adulti’. Quelli che sanno come funziona.
Tutto quello che abbiamo fatto con Rebel Girls, tutto, era considerato impossibile.
Eppure.
Io sono una fan degli eppure, detti con la faccia birba di chi pensa che valga sempre la pena di chiedersi ‘ e se?'”
Lei, coautrice di Storie della buonanotte per bambine ribelli (Mondadori), caso editoriale mondiale nato con il crowdfunding, racconta la sua storia sia dal punto di vista privato sia da quello lavorativo senza edulcorare nulla, tra successi e sconfitte.
Cresciuta a Lizzano, un paesino in provincia di Taranto, con un papà venditore di auto e una mamma casalinga (malgrado una laurea in Giurisprudenza presa solo per accontentare i genitori, così poteva diventare notaio e, lavorando da casa, crescere i figli mentre lei in realtà voleva studiare Medicina), fin da piccola Francesca si ritrova a scardinare stereotipi e a interrogarsi su una società che non ammette sfumature. “Masculona”, poco coinvolta nei giochi “da femmine”, inizia a chiedersi cosa ha di sbagliato, provando a ribaltare i luoghi comuni. Troppo difficile, però, in una realtà meridionale saldamente ancorata a regole e convenzioni.
Una boccata d’ossigeno Francesca la ha grazie a un corso di teatro a Milano nel quale confrontandosi con gente più aperta riesce a esprimere sé stessa fino in fondo. Mossa da una curiosità audace e dal desiderio bruciante di essere padrona del proprio destino, approda in America, fonda un’azienda multimilionaria in California, si innamora di Elena e con lei scrive il bestseller che le ha portate nell’Olimpo dell’editoria.
Non sono mancati i momenti di disperazione, di rabbia, di solitudine. La consapevolezza che per le donne è sempre più difficile emergere in contesti fatti su misura degli uomini e dove i pregiudizi sono ancora tanti; lo scontro con una realtà come quella americana dove i rapporti umani sono ridotti all’osso. Ma, nonostante tutto la costante spinta a discutere i sistemi esistenti e a mettere al centro della vita i propri valori, i sogni, le speranze, per un rinnovamento individuale e collettivo.
Questa è la bellissima storia di Francesca – donna, queer, meridionale –, che al sogno nel cassetto ha sostituito il fuoco: il fuoco brucia ciò che gli sta attorno e per evitare incendi bisogna inevitabilmente tirarlo fuori.
Nata a Taranto nel 1983, Francesca Cavallo è scrittrice, attivista, imprenditrice. Nel 2012 ha co-fondato in Silicon Valley la startup di media per l’infanzia Timbuktu Labs, con la quale ha pubblicato la prima rivista su iPad per bambini e la serie Storie della Buonanotte per Bambine Ribelli, che è stata tradotta in 48 lingue e ha venduto quasi 6 milioni di copie nel mondo. Nel 2018 ha ricevuto il premio Publisher’s Weekly Star Watch Award a New York. Nel 2019 ha pubblicato il suo primo romanzo per bambini, Elfi al quinto piano, e ha fondato la sua seconda società, Undercats. Dal 2021 vive a Roma con una gatta enorme di nome Dopamina.
Rossella Montemurro