lunedì, 25 Novembre 2024

Crisi idrica: l’Asp certifica l’uso potabile delle acque del Basento

L’acqua del Basento può essere utilizzata per scopi potabili. E’ la conclusione a cui giunge l’Azienda sanitaria di Potenza che ha emesso un giudizio di idoneità dopo aver preso visione delle analisi effettuate dall’Arpab, il cui risultato è in linea con quanto già...

Avrebbero messo in piedi un’attività di Agenzia per il lavoro abusiva e impiegato 13 lavoratori completamente in nero. E’ il risultato conclusivo dell’operazione “Free job” condotta dal comando provinciale della Guardia di Finanza di Rimini di concerto con l’Ispettorato del lavoro di Rimini. Secondo quanto emerso dall’indagine, in tre anni (dal 2019 al 2021), sarebbero stati coinvolti 361 lavoratori utilizzati con un sistema di manodopera in violazione alle normative in materia di occupazione. Coinvolta è una società con sede legale a Potenza e sede amministrativa a Bellaria Igea Marina. L’imprese avrebbe poi distaccato la forza lavoro in sei strutture alberghiere sparse per l’Italia: San Martino di Castrozza (Trento), quattro hotel a Bellaria Igea Marina e uno a San Mauro Pascoli (Forlì Cesena).  

Le accurate indagini eseguite nel corso dell’operazione “Free job”, avrebbero fatto emergere, dietro un’apparente regolarità formale, un sistema di distacco di manodopera. I finanzieri e gli ispettori del lavoro hanno accertato che la manodopera, sebbene regolarmente assunta dalla società potentina, veniva successivamente dirottata ad altre imprese del settore turistico senza la stipula di contratti di appalto, svolgendo, di fatto le attività di una Agenzia per il Lavoro, ma abusivamente.

La vigente normativa prevede la possibilità di fornire prestazioni di manodopera lavorativa soltanto alle Agenzie per il Lavoro appositamente autorizzate dal Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale, offrendo servizi relativi alla domanda e all’offerta di lavoro ed in particolare attività di somministrazione, intermediazione, ricerca e selezione del personale.

Il sistema abusivo scoperto, costituirebbe invece concorrenza sleale; non soltanto nei confronti delle imprese che assumono direttamente i loro collaboratori (facendosi carico dell’intero costo del lavoro), ma anche nei confronti di quei soggetti economici che si rivolgono alle agenzie di somministrazione autorizzate. Per la violazione di somministrazione irregolare di manodopera, è prevista, a carico del somministratore e dell’utilizzatore finale, l’irrogazione di sanzioni pecuniarie pari a 60 euro per ogni lavoratore e per ogni giornata di effettiva occupazione.

Nel corso della stessa operazione sono emerse ulteriori irregolarità anche nella gestione dei lavoratori, per riposi settimanali non concessi ed ore prestate in più rispetto al contratto di lavoro, nonché per l’impiego di 13 lavoratori completamente “in nero”. Complessivamente sono state comminate sanzioni che possono arrivare ad un massimo di oltre 125 mila euro. Nei confronti delle società sanzionate sono pure in corso approfondimenti di natura fiscale.

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