giovedì, 2 Gennaio 2025

Il Capodanno porta un aumento di stipendio per 400 dipendenti ASM

Capodanno ricco per circa 400 dipendenti del personale del comparto dell’Azienda Sanitaria Locale di Matera. Oggi le commissioni preposte hanno completato le valutazioni dei circa 900 candidati ai DEP (differenziali economici di professionalità), le ex progressioni...

In concomitanza con l’avvio dell’anno giubilare l’Apt Basilicata ha lanciato il progetto  “Giubileo 2025 Pellegrini di Speranza – Basilicata, terra di fede e devozione”, frutto del Protocollo d’Intesa tra l’Agenzia di Promozione Territoriale e la Conferenza Episcopale della Basilicata.

“Il Giubileo 2025 sarà un motivo di viaggio per milioni di turisti dall’Italia e dal mondo intero. Con le Diocesi lucane abbiamo lavorato, in questi mesi, per proporre un’offerta che ovviamente non andasse in competizione con la grande meta che è Roma, dove sono attesi trenta milioni di pellegrini e dove pure l’APT sarà presente con una mostra e un’installazione multimediale, ma ci siamo concentrati sui punti di forza del nostro territorio: una regione dove il senso del sacro è presente in tanti luoghi e parla nel silenzio delle nostre realtà”. Lo afferma il direttore generale di Apt Basilicata, Antonio Nicoletti. E aggiunge: “In collaborazione con tutte le Diocesi lucane e in linea con il tema dell’anno giubilare, sono stati individuati per ognuna i luoghi che meglio esprimessero quel bisogno di semplicità e religiosità a cui tanti anelano, lontani dalla frenesia della vita contemporanea. Un cammino spirituale alla ricerca del sé e del proprio equilibrio interiore che può estendersi poi anche ai luoghi più noti del patrimonio ecclesiastico e agli eventi liturgici che scandiscono il sentimento di fede della tradizione e della cultura lucana”.

Il progetto è supportato da un sito – online dal 24 dicembre – all’indirizzo www.basilicatasacra.it dove i pellegrini e i turisti possono trovare tutte le informazioni utili sui più interessanti “luoghi dello Spirito” in Basilicata.

Consulente scientifico del progetto è don Antonio Laurita. “Il progetto – spiega Laurita – vuole focalizzare l’attenzione su quei tanti luoghi di pellegrinaggio che abbiamo a portata di “gita fuori porta”, anziché pensare solo a luoghi come Santiago de Compostela, Lourdes, Fatima, Medjugorje o San Giovanni Rotondo. Per carità, non si vuole certo sminuire l’eco degli eventi miracolosi ivi registrati; vogliamo solo porre l’accento sul fatto che dal punto di vista della fede un pellegrinaggio a Tolve piuttosto che ad Acerenza non riveste certamente una valenza minore; anzi, può essere anche l’occasione per conoscere almeno parte del patrimonio artistico della regione, spesso misconosciuto.
I nostri sono santuari a volte risalenti all’epoca delle crociate, oggi spesso dimenticati dai più, ma che nel passato sono stati meta di un considerevole transito di pellegrini; e alcuni, pur avendo subito l’ingiuria dei secoli, sono ancora in grado di testimoniare l’impegno e la fede di uomini e donne d’ogni estrazione.
Molti sono stati edificati ad alta quota, forse per simboleggiare la necessità dello sforzo nel raggiungere la meta o forse per fornire la sensazione di ascendere verso Dio; altre volte sono stati ricavati in grotte rupestri o lungo le strade che collegavano Roma con la Terra Santa; spesso sono in zone particolarmente ricche di boschi tipici della regione (querce, castagni, cerri, faggi) oppure vicini a corsi d’acqua.
Ecco quindi che la definizione di “luoghi dello spirito” è doppiamente azzeccata, considerando la fede insita nei luoghi ma anche i sentimenti di pace e quiete che essi ispirano, specialmente oggi che in tanti hanno dimenticato cosa sia il mormorio del ruscello o il frullare delle ali dei volatili nel bosco.
Considerando le ridotte dimensioni della regione, sono anche tanti: nelle Diocesi in cui è suddivisa la regione ne sono stati considerati ben 91, dalle chiese di maestosa architettura alle piccole e semplici cappelle rurali. Tutte hanno alle spalle una storia intensa e all’interno testimonianze dell’opera di prestigiosi artisti o modesti artigiani: dipinti, affreschi o statue che vanno da rappresentazioni quasi naif a raffigurazioni capaci di provocare profonde emozioni; il che, senza andare a scomodare la sindrome di Stendhal, è proprio dell’arte.
Se consideriamo che i pellegrinaggi a questi luoghi dello spirito costituiscono un cammino fisico e interiore che, accompagnandosi al silenzio e alla riflessione, conduce al riappropriarsi di se stessi, li potremmo considerare come degli “integratori spirituali”, utili a rinfrancare anche l’anima e la conoscenza”.

Pubblicità

Pubblicità
Copy link
Powered by Social Snap