Non molto tempo fa ho conosciuto, durante una lezione di catechismo, un uomo di nome Marco. Marco era un detenuto, ma il suo volto non tradiva solo la fatica dei suoi giorni in carcere, ma anche la pesantezza di una vita segnata da errori e scelte sbagliate. Da...
Capita a volte di avere quella mezz’ora di anticipo, ma sei già uscito… E allora ti chiedi: “Che si fa?”
Aspetto qui sotto leggendo sul telefonino qualche mail? Vedo una serie? Faccio un giro in macchina?
Ma no! Il cielo è sereno; è mezzogiorno; l’aria è fresca e pungente… Parcheggio e faccio due passi in centro!
Non accadeva da tanto tempo: passeggiare senza una meta precisa, senza alcuna fretta, accendo un sigaro bianco stellato (qui pochi capiranno) e cammino, incrocio occhi e volti noti, mi fermo a chiacchierare, guardo distrattamente qualche vetrina.
Poi la mia attenzione è catturata da uno sguardo intenso, sotto gli occhiali da sole spunta un leggero e quasi imbarazzato sorriso e la sua manina che distratta ondeggia all’unisono con la mia: timido fugace e compiaciuto saluto, senza dire una parola…
Sento e non solo; non basta una barriera ad impedire un incontro, non basta: il tempo si ferma, si dilata, ed è tutto chiaro…
Sento e non solo; non importa sapere come sta, importa vedere che sta bene, almeno così sembra, ma quella manina con quel sorriso…
Ed è ancora una volta tutto chiaro…
La rana nello stagno sulla ninfea gracida alla luna, sa che non potrà mai raggiungerla, ma sta lì a guardarla e continua a gracidare
Valete