lunedì, 25 Novembre 2024

Crisi idrica: l’Asp certifica l’uso potabile delle acque del Basento

L’acqua del Basento può essere utilizzata per scopi potabili. E’ la conclusione a cui giunge l’Azienda sanitaria di Potenza che ha emesso un giudizio di idoneità dopo aver preso visione delle analisi effettuate dall’Arpab, il cui risultato è in linea con quanto già...

Il 13 febbraio 2024 il sistema di allarme pubblico IT-alert è entrato nella fase operativa. In occasione della Settimana di Protezione Civile 2024 (6-13 ottobre), su indicazione del Dipartimento di Protezione Civile nazionale, la Basilicata procederà ad un nuovo test simulando, il 7 ottobre, il collasso della diga di Monte Cotugno, una delle sette grandi dighe presenti in regione.

Contestualmente al test verrà condotta un’esercitazione “per posti di comando”, con l’attivazione dei centri operativi e dei sistemi di comunicazione tra le strutture di protezione civile coinvolte. Sarà simulato lo scenario di collasso della diga a seguito di un evento pluviometrico eccezionale determinando un’ipotetica onda di piena del fiume Sinni con progressivo innalzamento del livello di invaso della diga di Monte Cotugno, oltre la quota di coronamento, fino al collasso parziale o totale dello sbarramento o di alcuni suoi organi di ritenuta.

L’esercitazione intende mettere alla prova l’efficacia del sistema di risposta del sistema regionale di protezione civile, a livello centrale e periferico, mediante la verifica dell’efficacia e dei tempi di attuazione delle procedure e dei flussi comunicativi ed informativi, le azioni dei sistemi comunali di protezione civile e l’operatività del volontariato.

Il perimetro dell’area geografica, all’interno del quale il sistema nazionale di allarme pubblico IT-alert dirama i messaggi relativi alla fase di “collasso” di una grande diga, coincide con il confine amministrativo dei comuni in cui ricade l’invaso e di quelli a valle della diga stessa. Pertanto, il messaggio sarà inoltrato nei territori di Senise, Noepoli, Colobraro, Valsinni, Tursi, Rotondella, Policoro e Nova Siri.

A inviare l’alert, lunedì alle 11 circa, sarà il Dipartimento di Protezione Civile nazionale, per conto della Regione Basilicata. Il messaggio sarà gratuito e anonimo e verrà ricevuto in automatico dai telefoni cellulari presenti all’interno dell’area interessata, anche in caso di segnale limitato o di saturazione della banda telefonica. Nessun dato personale di chi riceve il messaggio verrà in alcun modo trattato. Il messaggio conterrà un link a un questionario che potrà essere compilato in forma anonima.

Per verificare in tempo reale la corretta ricezione del messaggio del sistema IT-alert inviato durante l’esercitazione, sul territorio saranno coinvolte 76 “sentinelle” ovvero 30 squadre di volontari (anche di fuori regione), posizionate all’interno e all’esterno dell’area oggetto di allarme, che utilizzeranno un apposito programma applicativo web messo a disposizione da Dipartimento Nazionale. Tra le “sentinelle” ci saranno anche rappresentanti della Capitaneria di Porto di Taranto, posizionati nel mar Jonio, al largo della foce del fiume Sinni.

Inoltre, durante l’esercitazione, a cura dell’Ufficio Scolastico per la Basilicata, sarà effettuata una prova di evacuazione presso l’Istituto comprensivo “Luigi Settembrini” di Nova Siri Scalo, il cui edificio è ubicato nell’area di sommersione ipoteticamente prodotta dal collasso della diga. La prova coinvolgerà circa un centinaio di alunni dei diversi cicli scolastici.

“L’esercitazione – spiega Pasquale Pepe, assessore alle Infrastrutture con delega alla Protezione civile della Regione Basilicata – mira a migliorare la capacità di risposta istituzionale e del territorio in eventuali circostanze critiche per la popolazione e serve a rodare la piena funzionalità dei sistemi di comunicazione ai fini dell’adozione delle misure di autoprotezione e di salvaguardia di tutti i cittadini presenti nell’area target. La simulazione avverrà anche in altri territori della Penisola, per un continuo affinamento delle tecniche di monitoraggio e intervento in caso di pericolo”.

Giovanni Di Bello, dirigente dell’Ufficio regionale per la Protezione Civile, sottolinea “la particolare importanza di questo terzo evento di test e sperimentazione che simula il collasso del più grande invaso in terra battuta d’Europa, anche per la sinergia operativa su scala regionale tra tutte le componenti del sistema di protezione civile coordinate dalle rispettive Prefetture di Potenza e di Matera”.

Soggetti istituzionali coinvolti nell’esercitazione

I soggetti istituzionali coinvolti, coordinati dal Dipartimento Infrastrutture – Ufficio per la Protezione Civile e dalla Prefettura di Potenza, in sinergia con la Prefettura di Matera, saranno i sindaci dei Comuni di Senise, Noepoli, Colobraro, Valsinni, Tursi, Rotondella, Policoro e Nova Siri, le Province di Potenza e di Matera, l’Ufficio Tecnico per le Dighe di Napoli del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, le Questure di Potenza e di Matera, i Comandi Provinciali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, la Direzione Regionale e i Comandi Provinciali dei Vigili del Fuoco, le sezioni di Polizia Stradale di Potenza e di Matera, la Capitaneria di Porto di Taranto,  l’Ufficio Scolastico per la Basilicata, l’Ente Parco Nazionale del Pollino, la Viabilità Italia del Dipartimento della Pubblica Sicurezza – Ministero dell’Interno, l’ASP e l’ASM ed il DEU 118 oltre ai gestori delle infrastrutture e agli operatori telefonici presenti sul territorio ovvero Acque del Sud SpA, Anas SpA – Struttura Territoriale Basilicata, Direzione RFI Bari, Terna Rete Italia Spa, e-distribuzione Puglia e Basilicata, Acquedotto Lucano SpA, Consorzio di Bonifica della Basilicata, Telecom Italia SpA, Vodafone Italia SpA, Wind Tre SpA. Tutti i soggetti citati hanno partecipato presso la Prefettura di Potenza all’incontro preparatorio nella giornata del 25 settembre scorso.

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