Questa mattina, nella sala conferenze della Fondazione Sassi, si è svolta la conferenza stampa di inizio anno, un momento cruciale per tracciare il futuro dell’ente e presentare le nuove linee programmatiche. All’incontro erano presenti la Presidente Maria Giovanna...
Nella mattinata odierna, su disposizione della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Potenza, i Carabinieri del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Potenza hanno dato esecuzione, a Pignola, ad un’ordinanza applicativa della custodia cautelare in carcere emessa dall’Ufficio GIP del locale Tribunale nei confronti di 2 persone, D.M. e G.A. del posto, ritenuti responsabili di concorso in incendio aggravato dall’art. 416 bis 1 c.p. e, per il solo D.M., di resistenza a Pubblico Ufficiale continuata.
Il provvedimento scaturisce dagli esiti di intensa attività d’indagine condotta, anche con il ricorso ad accertamenti di natura tecnico-scientifica, dai Carabinieri del Reparto Operativo (comandati dal Tenente Colonnello Erich Fasolino), su delega della D.D.A. della Procura della Repubblica, a seguito dell’incendio dell’autovettura Mercedes classe A di proprietà di un Carabiniere effettivo alla Stazione dell’Arma di Pignola, avvenuto a Pignola la sera del 22 ottobre 2023 mentre il veicolo si trovava in sosta negli stalli riservati al locale Comando.
Le risultanze investigative acquisite nella fase delle indagini preliminari hanno permesso di raccogliere gravi indizi colpevolezza a carico degli indagati i quali, mossi da volontà di vendetta per i ripetuti controlli domiciliari disposti a carico di D.M., all’epoca sottoposto a misura restrittiva per altra causa, avrebbero causato – il D.M. quale ideatore ed esecutore, il G.A. concorrendo materialmente con l’approvvigionamento e la consegna al primo di una bottiglia contenente del liquido infiammabile del tipo benzina – l’incendio dell’autovettura e in tal modo intimidire, con metodo mafioso, i Carabinieri della Stazione e dimostrare alla cittadinanza la forza e la capacità di reagire e di sfidare le istituzioni locali.
D.M. è indagato anche per il delitto di resistenza a Pubblico Ufficiale continuata in quanto, in tempi diversi e in esecuzione di un medesimo disegno criminoso mirato al fine unitario di costringere i Carabinieri della Stazione di Pignola ad allentare o desistere dai controlli domiciliari sul rispetto della citata misura restrittiva, e comunque a non segnalare all’Autorità Giudiziaria le violazioni cautelari che assommava, prometteva vendette con minacce esplicite loro rivolte qualora avessero adempiuto ai previsti obblighi di comunicazione.
“Si precisa – si legge nella nota firmata dal Procuratore Maurizio Cardea – che nei confronti degli indagati, detenuti presso la Casa Circondariale di Melfi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, vige la presunzione di non colpevolezza e che gli accertamenti investigativi sono stati sviluppati nella fase delle indagini preliminari, in attesa di essere sottoposti al vaglio giurisdizionale durante il processo, nel contraddittorio con la difesa”.