Balvano è il paese simbolo della devastazione del terremoto del 23 novembre 1980. Oggi, come ogni anno, la comunità si ferma per ricordare le vittime di quella tragica notte. La giornata di commemorazione inizia con una messa solenne nella chiesa ricostruita di Santa...
“Il passo d’una tempesta verso il tramonto/lo sguardo dei Sassi prima che i lampioni déstino le inferriate delle finestre/prima che la luna s’addormenti (…). Ecco Isabella venire sorridente più luce d’ogni luce, profumo pazzo di basilico e di menta che da Valsinni arriva fino a Kyoto” (Desuete parole). Ancora nuovi intimi versi che l’autorevole poeta, docente, saggista e scrittore calabrese Dante Maffia dedica a Matera e a Isabella Morra, la grande poetessa di Valsinni tra le voci più belle del 1500. L’ultimo testo dell’intellettuale nativo di Roseto Capo Spulico/Cosenza che vive a Roma sin dagli Anni Sessanta, è intitolato “Pane e olio” (Collana grandi poeti internazionali – Pace Edizioni 2024 – prefazione di Letizia Leone) e contiene un capitolo, con una ventina di poesie, intitolato a Isabella Morra. Nei versi il poeta perdutamente affascinato da Isabella e da Matera le accosta per cantarne con passione il senso di incanto che lo domina quando si trova di fronte alle magnifiche liriche della poetessa lucana e alla bellezza ipnotica dei panorami di Matera. Alla Città dei Sassi Maffia nella sua lunga e celebrata carriera ha dedicato ben nove volumi di poesia tradotti in varie lingue tra cui il giapponese. E proprio in Giappone a Kyoto, la sua arte poetica, molto nota, viene celebrata annualmente nell’evento culturale, denominato “Dante Maffia Haiku recital”. Nella sua arte Maffia esprime un grande amore per la Lucania, entrata in particolare con Matera a far parte del suo mondo poetico come asserito dal critico materano Giovanni Caserta, attraverso un sentimento platonico ma anche corporeo intenso, ricco di variazioni e di sconfinamenti tutti incentrati sull’amore. Infatti, la Città dei Sassi viene paragonata a una donna/madre che il poeta descrive con intenso lirismo, suggestione artistica e grandi emozioni. “Durante la mia adolescenza venni a trovarti, Matera, con la mia amica Isabella, da poco resuscitata. Fu l’unica volta che ti sentii gelosa, avesti una reazione poco felice. Ma Isabella, adesso lo sai, è un incontro di pagina…(Tu sei poesia fatta di pietra). Insomma, come si legge dai versi si tratta di un’intensa interazione di emozioni espresse verso la Città dei Sassi e la poetessa di Valsinni, entrambe adorate, che guidano il poeta verso un “linguaggio- riporta nella prefazione del volume Letizia Leone- assunto non come ricerca espressiva ma come esperienza totalizzante”. Un armonioso equilibrio di contemplazione e sentimenti, aggiungiamo noi, raccontati con la profonda delicatezza di un amore ideale.
Filippo Radogna