L’8 dicembre, in Italia, è una data che segna l’inizio ufficiale del clima natalizio: le città si illuminano, le famiglie decorano l’albero e nelle scuole si respira un’aria di attesa. Ma al di là degli aspetti più visibili, questa giornata porta con sé un significato...
La cultura popolare di Matera sta attirando molti turisti di ogni parte del mondo perché è stimolante per un complesso di fattori storico-sociali. Pesca nelle viscere dell’ambiente dei Sassi e per la sua tradizione millenaria crea un senso di attesa, di stupore e curiosità per la millenaria cultura del tempo che si reverbera nelle case e nelle stradine dei Sassi. Afferma Nunzio Longo, farmacista di Matera: «Questo mi ha spinto a portare il nostro patrimonio di cultura medico-empirica in Belgio nell’ambito del “Centre d’Etudes d’Histoire de la Pharmacie et du Médicament” presso la Facoltà di Farmacia di Bruxelles. Nella conferenza dal titolo: “De l’empirisme curatif des Sassi de Matera à la Biomédicine” del 24 ottobre, ho voluto mettere in evidenza la continuità tra l’empirico modo di curare le patologie nel decorso della storia dei Sassi con la biomedicina contemporanea che non disdegna di rifarsi alle antiche conoscenze. La pianta della “Papagna” (Papavero), usata per molteplici problemi di salute dei nostri avi è stata riscoperta nella moderna medicina. Infatti, la morfina, componente principale del Papavero è stato il primo principio attivo isolato nel mondo delle piante medicinali. Oggi gli ammalati terminali vengono sedati dalla morfina per i lancinanti dolori procurati dal cancro o da altre patologie neurodegenerative. Il fitocomplesso è un esempio di come la farmacologia naturale delle piante entra nelle nostre pillole quotidiane. Il fitocomplesso comprende molteplici principi attivi della pianta insieme ad altre sostanze chimiche anch’esse curative. Però la differenza tra fitocomplesso e pillola consiste nel fatto che la pillola può contenere pochi principi attivi, mentre il fitocomplesso ne può contenere molti di più oltre alle sostanze inerti che fanno parte della pianta e non possono essere chimicamente trattate nei nostri laboratori”.

