mercoledì, 23 Ottobre 2024

Camastra, il Governo ha deliberato lo stato d’emergenza

Il Consiglio dei Ministri ha deliberato lo stato d’emergenza per la crisi idrica dello schema Basento-Camastra. Lo ha reso noto nella serata di ieri il ministro per la Protezione Civile e le Politiche del mare, nello Musumeci. Lo stanziamento di fondi per i primi...

Pene comprese tra un anno e due mesi e 16 anni di reclusione, oltre al pagamento delle spese processuali – come disposto dalla sentenza del giudice Ilaria Casu del Tribunale di Bari – per le 16 persone che hanno scelto il rito abbreviato dopo essere state arrestate dai Carabinieri del Comando Provinciale di Matera al termine di un’indagine del luglio dello scorso anno. Furono arrestati 28 soggetti, oltre a 10 ai domiciliari – e 34 indagati – accusati di associazione finalizzata al traffico illecito e spaccio di sostanze stupefacenti.

Nella sentenza è stata riconosciuta l’esistenza di un sodalizio criminale con a capo un altamurano (condannato a 16 anni) e la moglie (condannata a 8 anni e due mesi) i quali gestivano tutta la piazza del Materano. La coppia assumeva alle sue dipendenze numerosi adepti materani, delegando a questi ultimi l’attività di spaccio al dettaglio nella provincia.

L’indagine condotta dal Nucleo Operativo dalla Compagnia Carabinieri di Matera e coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia è iniziata dopo servizi di osservazione e pedinamento eseguiti nei confronti di tossicodipendenti materani. Furono individuate persone che gestivano la piazza di spaccio nella città dei Sassi ma era ad Altamura che acquistavano rilevanti quantitativi di sostanze stupefacenti.

L’attività investigativa fece luce sul modus operandi di un gruppo criminale, composto per lo più da materani ma anche da pugliesi, che gestiva il “business” della droga sull’asse Matera-Altamura.  

Il lavoro degli inquirenti partì dall’arresto di due componenti della banda, trovati in possesso di circa 60 grammi di eroina, destinati allo spaccio. Le successive analisi dei dati contenuti nei telefonini sequestrati ai pusher, permisero di risalire ad altri membri del sodalizio, a lungo tenuti d’occhio dai militari ed arrestati in flagranza, con il conseguente sequestro di numerose dosi di stupefacenti. In totale, nel corso delle indagini, fu sequestrato oltre un chilo, tra cocaina ed eroina. Un giro d’affari da centinaia di migliaia di euro.

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