sabato, 23 Novembre 2024

Il prof. Incampo e il concetto di “saggezza” spiegato ai giovani: “Non arriva subito, ma si sviluppa vivendo e affrontando le situazioni della vita, imparando dagli errori, dalle scelte sbagliate e dai successi”

Un giorno scrissi alla lavagna “La saggezza”. Spiegare la saggezza ai giovani può sembrare una sfida, ma in realtà è un'opportunità preziosa per mostrare loro che il valore della vita non sta solo nell'accumulare informazioni, ma nel saperle usare nel modo giusto. La...

Buon compleanno, Rotondella. Si celebrano, con il 2018, i suoi primi cinquecento anni di storia. Era il 1518 quando, sul colle poi diventato il “Balcone dello Jonio”, Ferrante Sanseverino, principe di Salerno, pose la prima pietra per la nascita dell’abitato moderno, edificando il Palazzo Baronale e l’adiacente Torre di Avvistamento, oggi unica superstite dell’antico complesso. E poi secoli di vicende storiche che legano Rotondella a importanti famiglie nobiliari del passato: gli Agnese, i Doria, i Carafa, i Calà. Una storia che, tuttavia, non si esaurisce soltanto nei suoi ultimi 500 anni, ma ha radici più remote che la comunità avrà modo di recuperare nel corso di quest’anno celebrativo. 

A darne l’annuncio è il sindaco del centro ionico Vito Agresti. Per l’occasione è stato appena realizzato un logo dalla particolare simbologia. E’ un sigillo, che con la sua “rotondità” richiama graficamente la struttura architettonica del centro collinare e avvolge la comunità in un abbraccio ideale. Il doppio tondo è ispirato da una moneta, la “500” lire che deve la sua ideazione proprio a un illustre cittadino rotondellese. Fu Nicola Ielpo, ex Direttore della Zecca, scomparso nel 2012, a depositare, nel 1982, il primo brevetto per la realizzazione della moneta bimetallica. A Nicola Ielpo si lega anche il Museo Numismatico, di prossima apertura a Rotondella, che metterà in vetrina le monete da lui donate alla comunità e rappresenterà un richiamo culturale importante anche in vista di Matera 2019.

E c’è poi il numero 500, di colore albicocca, riferimento esplicito al frutto più rappresentativo della fiorente agricoltura del territorio. Numero dalle forme sinuose, come i tornanti e le collinette rotondellesi, che si sviluppa da sinistra verso destra in segno di augurio per i cinquecento anni che verranno.

“Auspichiamo che il cinquecentenario sia l’occasione per un richiamo unitario della comunità e un certo orgoglio di appartenenza” ha detto il sindaco Agresti, che ha annunciato anche un piano di celebrazioni che festeggeranno degnamente il compleanno, con iniziative che “dovranno accrescere questo senso di comunità, per un territorio che vive un momento delicato come tutti i piccoli comuni ma che non deve perdere le speranze per il rilancio”.

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