giovedì, 26 Dicembre 2024

In data odierna, nella
Provincia di Matera, nell’ambito delle indagini condotte dai Carabinieri di
Matera congiuntamente ai Carabinieri per la Tutela del Lavoro, è stata data
esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo, emesso dal G.I.P. di Matera, su
richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di 4 imprenditori
agricoli, indagati per intermediazione illecita e sfruttamento di lavoratori “caporalato”
nei campi agricoli del litorale jonico-lucano.

Si tratta di tre imprenditori titolari di aziende a Scanzano Jonico e uno con un’azienda a Montalbano Jonico.

Le indagini, originate dalla
denuncia presentata nel maggio del 2018 presso la Compagnia Carabinieri di
Policoro da un cittadino rumeno per sfruttamento illecito del lavoro, sono
state svolte dai Carabinieri del Nucleo Operativo di Policoro e del Nucleo
Ispettorato del Lavoro di Matera e Potenza, ed hanno portato:

nel mese di maggio 2018,
al fermo di indiziato di delitto nei confronti 4 cittadini rumeni;

nel mese di gennaio 2019,
all’esecuzione di un’ordinanza di Custodia Cautelare nei confronti di 14
persone,  di cui 11 in carcere, 1 agli
arresti domiciliari, 1 obbligo di dimora e 1 obbligo di presentazione alla
Polizia Giudiziaria;

in data odierna
all’esecuzione di un decreto di sequestro preventivo nei confronti di 5 aziende
agricole nonché di conti correnti, beni, terreni, fabbricati, mezzi ed
attrezzature aziendali per un volume d’affari stimato di oltre 7 milioni di
euro.

Va ricordato che i
lavoratori, principalmente rumeni, venivano reclutati all’estero, tramite l’uso
di social network (Facebook), ed una volta giunti in Italia, venivano privati
dei documenti di riconoscimento e costretti, sotto minaccia ed intimidazione, a
lavorare in diversi fondi agricoli privati, individuati in Scanzano Jonico e
Tursi. Le vittime venivano alloggiate presso delle abitazioni a loro fittate
forzatamente, il cui costo veniva loro automaticamente decurtato dal salario. I
lavoratori venivano costretti a lavorare fino a 14 ore consecutive con un
salario medio di 3,5 euro all’ora, con una sola pausa per il pranzo di mezz’ora
e sotto continue minacce ed intimidazioni.

In questa ultima fase
dell’attività investigativa ci si è concentrati sull’individuazione dei beni
che costituirono il prezzo/profitto/prodotto del reato, in particolare le
aziende agricole che hanno impiegato la manodopera sfruttata, avvantaggiandosene
economicamente. A seguito del sequestro, al fine di garantire la continuità
aziendale, è stato nominato un amministratore giudiziario scelto tra quelli
iscritti nell’Albo Nazionale degli Amministratori Giudiziari.

Le indagini sono state
coordinate dal Procuratore della Repubblica di Matera, dr. Pietro Argentino, e
dal P.M. dr.ssa Annafranca Ventricelli; il provvedimento cautelare è stato
emesso dal G.I.P. dr.ssa Angela Rosa Nettis.

 
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