Balvano è il paese simbolo della devastazione del terremoto del 23 novembre 1980. Oggi, come ogni anno, la comunità si ferma per ricordare le vittime di quella tragica notte. La giornata di commemorazione inizia con una messa solenne nella chiesa ricostruita di Santa...
I residenti del quartiere di Serra Venerdì sono pronti per accogliere il prossimo ospite di Amabili Confini: lo scrittore Giuseppe Genna. L’incontro si terrà giovedì 6 giugno alle 18:30 nella piazzetta di viale Rosmini o, in caso di maltempo, nella parrocchia Maria SS. Addolorata e verrà introdotto da Andrea Fontanarosa, componente dell’associazione Amabili Confini. In apertura si darà spazio al concorso di scrittura per le scuole “I colori dell’immaginazione” e in questa occasione sarà premiato il migliore racconto per la categoria “Nero” (gotico, horror). In seguito verranno annunciati i testi scelti tra tutti quelli pervenuti dalla macroarea E (Serra Venerdì, Spine Bianche, Piccianello). La seconda parte dell’incontro sarà dedicata, invece, alla presentazione del libro Yara. Il true crime di Giuseppe Genna. Dialogheranno con l’autore Antonella Ciervo (giornalista) e Maria Rosaria Salvatore (associazione Amabili Confini). Le letture dei brani saranno a cura di Andrea Fontanarosa. Si parlerà anche della sezione “Amabili alchimìe”, quella riservata alle collaborazioni con operatori culturali attivi in altri territori, nello specifico con il Movimento Culturale Spiragli, che si è adoperato per promuovere la rassegna ad Altamura e che per suggellare l’intesa con l’associazione Amabili Confini ospiterà venerdì 7 giugno alle 19:00 lo scrittore Giuseppe Genna, nella Chiesa di Santa Croce.
Giuseppe Genna (Milano, 1969), ha lavorato in televisione, presso la rivista Poesia di Crocetti Editore, come attaché alla Presidenza della Camera nel 1994-95, a Clarence.com, in web agencies, come consulente per Mondadori, RCS e il Saggiatore, come policy advisor nell’ambito della transizione sociale ed ecologica e ha fatto parte della giuria della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. Insieme al regista Gilberto Squizzato ha scritto la fiction Suor Jo andata in onda su Rai 3 nel 2005. Ha esordito nella narrativa nel 1999 con il romanzo Catrame, seguito da decine di altri titoli tra cui ricordiamo Nel nome di Ishmael, Dies Irae, Hitler, La vita umana sul pianeta Terra, Assalto a un tempo devastato e vile, History.
Yara. Il true crime. Il 26 novembre 2010, a Brembate di Sopra, poco lontano da Bergamo, una ragazzina esce di casa per andare al campo sportivo. Non farà mai ritorno. Di lei non si sa più nulla per tre mesi esatti: il 26 febbraio 2011 viene ritrovata in un campo, priva di vita. Dal giorno successivo alla scomparsa ha inizio un’indagine senza precedenti per i metodi scientifici messi in atto, per il clamore mediatico, per il dispiegamento di energie civili e militari, per la quantità di svolte investigative. Nel giugno 2014 la Procura arresta un uomo, poi condannato all’ergastolo. Nei luoghi di questo dramma, di lì a pochi anni, si manifesta l’esordio in Occidente della più virulenta epidemia dei tempi moderni, proprio dove si è organizzata la più vasta campagna di tamponi molecolari per individuare l’origine delle tracce genetiche trovate sugli abiti della vittima. Mentre per le valli risuona un’antica filastrocca che narra di una principessa uccisa dal conte di cui aveva rifiutato le attenzioni, il tempo e lo spazio sono scanditi dal nome di Yara: perché al centro di tutto c’è lei, Yara Gambirasio. Con la sua innocenza assalita dai fiumi di parole dei mass media. Perduta in un intrico più grande dei nostri pensieri. Eppure, per sempre, Yara, con il suo sorriso che entra nella memoria collettiva e chiede salvezza. Sono questi alcuni fili della ragnatela di significati e misteri che fa della storia ricostruita in queste pagine una delle più impressionanti allegorie del nostro tempo. Un tempo tragico, vorace di vite altrui, pronto a esultare di fronte all’esposizione del dolore e della colpa, al quale Giuseppe Genna dà voce in modo potente, allineando sulla pagina dettagli con ossessiva precisione. Questo romanzo è, così, una plastica rappresentazione del nostro fallimento civile e un dolentissimo requiem per la limpidezza che, insieme a Yara, abbiamo perduto per sempre.
Amabili Confini proseguirà fino al 13 giugno e ospiterà la scrittriceLisa Ginzburg. La rassegna si concluderà il 20 giugno con Marco Malvaldi, ospite di Amabili Confini Off. Il programma completo è online sul sito web di Amabili Confini, mentre le registrazioni delle dirette saranno disponibili sulla pagina facebook dell’associazione.