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Sono Alberto Acito, Giuseppe Antonio D’Angelo e Michele Miglionico i tre Ambasciatori della Festa della Bruna nel mondo premiati ieri sera a Casa Cava, a Matera, nella cerimonia di consegna della prima edizione del riconoscimento promosso dall’Associazione Maria Santissima Della Bruna.
Acito e D’Angelo sono due materani che si sono distinti in vari ambiti lavorativi e professionali: Acito, con oltre 25 anni di esperienza nel settore High-Tech, è un esempio di dedizione e visione internazionale, D’Angelo – uno dei quattro top manager della Ferrero – è un modello di leadership e impegno imprenditoriale che ha dato lustro all’Italia e, in particolare, a Matera nel panorama internazionale.
Michele Miglionico, stilista, ha creato e donato alla città l’abito Giubilare a devozione di Maria Santissima della Bruna.
“Era un atto doveroso dell’Associazione Maria SS. della Bruna pensare ad alcuni materani che si distinguono nelle varie parti del mondo. – ha sottolineato Bruno Caiella, presidente dell’Associazione – E noi pensiamo in grande, pensiamo alla candidatura della Bruna patrimonio Unesco: quale cosa migliore se non nominare ambasciatori i materani illustri”.
Matteo Marchitelli del Comitato esecutivo dell’Associazione ha precisato che l’obiettivo del premio è quello di valorizzare delle figure non soltanto nel mondo dell’imprenditoria ma anche del sociale e del giornalismo che, pur essendo andate via dal nostro territorio, stanno portando alto il nome della città grazie alla loro attività condotta in altre zone d’Italia o all’estero: “Questo – ha aggiunto – è anche un modo per farli conoscere alla comunità, per valorizzarli e apprezzarli come è giusto che sia”.
“Siamo in un luogo particolare, Casa Cava. – ha affermato Don Francesco Di Marzio, delegato arcivescovile – Noi materani siamo come questo luogo, non appariamo all’esterno: per poter conoscerci, per poter conoscere il nostro valore, il nostro potenziale, bisogna entrare in contatto profondo. Ecco perché vogliamo premiare i nostri illustri concittadini: nel mondo si sono mostrati per quello che sono, per il loro valore. Laddove noi materani agiamo, soprattutto in contesti internazionali, siamo molto valorizzati. Questi ambasciatori, figli di questa terra, con la loro testimonianza portano lustro a Matera e valorizzano il nostro essere materani”.
Secondo Acito, residente a San Francisco, la nomina di Ambasciatore è “un momento di raccordo e di riconnessione con Matera. C’è anche però un valore importante, legato a nuovi modi di raccontare questi luoghi: i Sassi cono conosciutissimi ma sicuramente conoscere la comunità insieme alla festa della Bruna è un modo molto innovativo e molto vero di raccontare la città all’estero. Vivendo fuori abbiamo bisogno anche di riconnetterci con i nostri valori, con le nostre radici e per noi è fondamentale poter riguardare la città con occhi diversi. Gli americani amano l’Italia, ce ne sono più di trenta milioni di prima e seconda generazione, e vogliono ricongiungersi con l’Italia. Matera e la Basilicata sono luoghi nuovi sulla mappa, dal punto di vista turistico sono tutti da scoprire: l’opportunità più importante è far conoscere ai visitatori, in questo caso agli americani, una città diversa attraverso la sua comunità. La festa della Bruna è un modo nuovo, potente, intriso di valori legati alle radici. Dalle mostre attraverso gli Istituti italiani di cultura alle opportunità di collegare le imprese, sono davvero tante le cose che si possono fare”.
Per D’Angelo è “un bellissimo riconoscimento. Sono più di 30 anni che non vivo più in Italia ma si resta sempre legati alle proprie origini, alla propria città. Questa nomina mi riempie d’orgoglio. Tra l’altro mia madre, come tante donne qui a Matera, si chiamava Bruna e avrebbe fatto piacere anche a lei. È una testimonianza di attaccamento al territorio, è importante riceverlo e sono molto onorato. Di fatto già sono ambasciatore: vivo a Lussemburgo e, ogni volta che abbiamo ospiti, c’è sempre l’opportunità di parlare della Festa della Bruna. Inoltre la mia famiglia ha investito nel Sud, abbiamo un albergo a Matera, “Il Palazzotto”, e un ristorante: sarà un ulteriore modo per promuovere la Festa, un evento splendido, già abbastanza conosciuto considerando la quantità di persone che riesce ad attirare ogni anno”.
Essere stato nominato “Ambasciatore della Festa della Bruna nel mondo” anche per Miglionico assume “un significato estremamente importante perché da lucano capisco e faccio mia l’importanza di una festa patronale che ormai sta diventando unica nel suo genere, in Italia e nel mondo. È un onore essere stato nominato ambasciatore di questa primissima edizione. Siamo pionieri, andremo noi a solcare il tracciato, cosa che personalmente ho iniziato a fare già nel momento in cui ho accettato di disegnare e realizzare l’abito giubilare della Madonna della Bruna. Ho capito che qualunque cosa, legata alla Madonna, si faccia è estremamente importante e carica di valori”.
La realizzazione del premio fisico è stata curata da Domenico Torraco, con il patrocinio del Comune di Matera, che ha gentilmente messo a disposizione Casa Cava per l’evento. Durante la cerimonia, condotta dalla giornalista Antonella Losignore e dall’attrice Lia Trivisani, sono stati proiettati il documentario sulla “Festa della Bruna 2024”, prodotto dalla Società BluVideo srl e diretto da Geo Coretti, e il documentario “Vestita di Sole”, prodotto da Ideama e diretto da Emanuele Taccardi. Il gruppo Stones with duo composto da Cettina Urga (voce), Rocco Claudio Ferrara al pianoforte, Carlo Ferrara al cajon e Claudia Ferrara (voce) ha allietato la serata con interventi musicali.
Infine, il presidente Caiella ha ricordato che l’11 gennaio nella Basilica cattedrale sarà presentato il bozzetto vincitore per la realizzazione del carro trionfale: “Le linee generali del 2 Luglio 2025 sono state già fissate. – ha concluso – Bisogna diventare più operativi nei vari segmenti e nei vari settori che riguardano la festa, dalla parte della sicurezza e sul piano commerciale perché, senza la contribuzione del mondo economico e dei cittadini, la festa non si potrebbe realizzare. L’intervento pubblico copre meno della metà dei costi: senza alcun problema, possiamo rendere noti i dati a chiunque voglia conoscerli”.
Rossella Montemurro