"L'augurio è che chi viene a visitare il Presepe abbia una domanda: 'Da che parte stai? In quella di chi non cerca più niente, in quella della profetessa pazza, in colui che detiene e conserva il potere… Ma la speranza è che tanti possano identificarsi nella parte del...






“Benvenute e benvenuti in un luogo dove non ci sono persone ad alto o basso funzionamento, ma ci sono artiste e artisti, sognatrici e costruttori di mondi. Persone con desideri, passioni, pregi e difetti, diverse tra loro come lo è ogni foresta da ogni altra foresta.” Con queste parole Federica Fabrizio, influencer e scrittrice nota come Federippi, ha introdotto ieri a Matera nei locali del Sicomoro in via Ridola 22 “Lineamenti”, uno spazio artistico divergente che, attraverso diversi linguaggi artistici – fotografia, pittura, serigrafia e arte multimediale –, permette di scoprire i progetti dell’Associazione Aura Blu (a sostegno dell’autismo in età adulta) e chiacchierare di quello che il sodalizio desidera costruire per il futuro: una società accessibile, includente e non giudicante.
“Lineamenti – ha sottolineato Federippi – è uno spazio dedicato al linguaggio artistico, alla creatività e alla comunità, in cui ogni persona possa sentirsi libera di guardarsi intorno con curiosità e senza giudizio. Questo spazio artistico divergente nasce dal bisogno dall’associazione Aura Blu di rifiutare la caricatura che riduce le persone a funzionamenti, a stereotipi, a categorie cliniche.
Ci hanno detto che siamo tutti uguali, ma l’esperienza autistica, che somiglia più a un arcipelago che a un’isola, è plurale, contraddittoria, imprevedibile. Come l’arte.
Qui non delineiamo sintomi.
Delineiamo esistenze.
Lineamenti è il tentativo di tracciare ciò che ci accomuna, proprio attraverso le nostre differenze: ci accomuna la ricerca di un linguaggio che non tradisca l’intensità di sentire, ci accomuna la fatica di abitare un mondo che spesso non considera interlocutori, ma pazienti, ci accomuna la necessità di creare spazi dove non si sopravvive, si vive.
Le opere che vedete sono altrettanti modi di stare al mondo.
Alcune sono tempeste silenziose. Altre sono sistemi solari in miniatura.
Alcune ordinano il caos. Altre smontano l’ordine.
Tutte dicono: esisto, e la mia esistenza ha una forma.
Una forma che non è diagnosi, ma firma.
Questo spazio è una domanda aperta: ‘Cosa si disegna quando si smette di guardare alle persone come a un insieme di abilità e disabilità, e si inizia a guardarle come a paesaggi umani, complessi e irripetibili?’
La risposta non è un ritratto tipo.
È una galleria di lineamenti – tratti unici che, messi insieme, disegnano una verità più grande: la neurodiversità, la neurodivergenza, la disabilità non sono errori di sistema.”
È possibile visitare Changeling, un’esposizione a cura di Federica Danzi.

