Fotografo, ingegnere, chirurgo, medico umanitario, poliziotto: Ricardo (o Alexandre, Daniel o Richard) è tutte queste cose. Ed è, soprattutto, abilissimo "a cambiare maschera, a contraffare i sentimenti più vari, a tramare inganni più astuti di Ulisse, a piangere,...
“Esiste la vita eterna?” È una delle domande più grandi che l’essere umano si sia mai posto. La morte, inevitabile e misteriosa, da sempre ci spinge a cercare un significato più profondo alla vita. Ma davvero tutto finisce con l’ultimo respiro? O esiste qualcosa dopo, qualcosa che possiamo chiamare “eternità”?
Per la fede cristiana, la risposta è chiara e piena di speranza: sì, la vita eterna esiste, ed è una promessa di Dio per ogni persona.
Un desiderio che nasce dal cuore umano.
Indipendentemente dalle convinzioni religiose, tutti almeno una volta ci siamo chiesti: “Che senso ha tutto questo, se poi finisce?”
La morte di una persona cara, un momento di solitudine o anche solo una notte di pensieri profondi possono risvegliare in noi il desiderio di infinito.
La Bibbia dice: “Dio ha messo nei cuori degli uomini il desiderio dell’eternità” (Qoèlet 3,11)
È come se fossimo “programmati” per qualcosa che va oltre il tempo.
Cosa dice il Cristianesimo?
Nel cuore della fede cristiana c’è un fatto centrale: la risurrezione di Gesù Cristo.
Secondo il Vangelo, Gesù è morto sulla croce, ma non è rimasto nel sepolcro: è risorto, ha vinto la morte.
Per i cristiani, questa non è solo una storia del passato, ma una garanzia: se Cristo è risorto, allora anche noi risorgeremo.
Gesù stesso lo afferma nel Vangelo: “Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà” (Giovanni 11,25)
Spesso si pensa alla vita eterna come qualcosa che accade dopo la morte.
Ma per i cristiani, l’eternità inizia già ora.
Ogni volta che amiamo, che perdoniamo, che facciamo il bene, partecipiamo alla vita di Dio, che è eterna.
Non è solo questione di “vivere per sempre”, ma di vivere bene, con pienezza, nell’amore.
Come scrisse Papa Benedetto XVI: “L’eternità non è un tempo infinito, ma il momento dell’abbraccio con Dio, che dura per sempre.”
La scienza, per sua natura, non può né confermare né negare l’esistenza di una vita dopo la morte.
Studia il corpo, la materia, le leggi fisiche. Tuttavia, alcuni scienziati oggi si interrogano su esperienze di pre-morte, sulla coscienza e persino sulla possibilità di “immortalità digitale”.
Ma tutte queste ipotesi rimangono nel campo delle speculazioni, e non rispondono al bisogno profondo del cuore umano, che cerca amore, senso e relazione.
Credere nella vita eterna non significa illudersi, né fuggire dai problemi della vita quotidiana.
Al contrario: significa vivere con speranza, con responsabilità, sapendo che ogni gesto ha un valore eterno.
Un giorno dissi ai miei studenti: “Se vivessimo per sempre in questa vita, forse ci stancheremmo. Ma sapere che la vita è breve ci spinge a viverla bene. E sapere che c’è una vita piena dopo la morte ci consola, ci motiva, ci illumina.”
Credere nella vita eterna è una scelta di fede. Non è dimostrabile con formule matematiche, ma si può intuire con il cuore, vivere con la speranza, accogliere come dono.
Che si creda o no, resta una domanda aperta per tutti: “E se davvero non finisse tutto qui?”
Forse, come diceva sant’Agostino,
“Ci hai fatti per Te, Signore, e il nostro cuore è inquieto finché non riposa in Te.”
Nicola Incampo

