lunedì, 17 Marzo 2025

L’incontro di  mons. Antonio Giuseppe Caiazzo con i giovani della Diocesi  di Cesena-Sarsina, ieri nella Basilica del Monte di Cesena, si è concluso con la lettura della  “Preghiera intercettando il dire giovane” che il vescovo ha scritto prendendo in prestito le parole dai testi di diverse canzoni dell’ultimo Festival di Sanremo.

Di seguito il testo integrale:

PREGHIERA INTERCETTANDO IL DIRE GIOVANE

Signore, se non ti amo fallo tu per me

altrimenti muoio giovane

perché stiamo annegando, naufragando.

Signore, ora che siamo soli mi puoi pure parlare,

non mi giudicare:

sono soltanto un uomo e non ci so fare,

sento quanto tu mi ami, mio Dio,

e tutto questo amore io non lo posso sostenere
perché conosco benissimo le dimensioni del mio cuore.
Sono cresciuto in una terra crudele dove la neve si mescola al miele
e le persone buone portano in testa corone di spine.

Ho capito, Signore, che

non ci amerà la fama
non cambierà la trama.

Oggi mi sento una pozzanghera
se l’ansia mi afferra
con lo sguardo verso il cielo
ma il morale per terra.

Volevo essere un duro
però non sono nessuno.

Mio Dio, quanta gente passa e se ne va
che non sa chi sei!

Contarla credo sarebbe inutile
in un mondo che è freddo oramai.

Tu, Gesù, mi conosci
meglio di me,

vorrei guarire
ma non credo:
vedo nero pure il cielo.

Solo tu sei la cura per me!

Tutto passa,

ma scordarti non so ancora come si faccia

e ti giuro non ho più bisogno di fingere.
Questa mia vita è il mio viaggio ed io
traccio da sola le scelte che faccio,
ma se ci sei tu, Gesù:
ho più coraggio!

Sento la tua voce, Signore, che mi dice:

e salverò il tuo cuore in fondo al mare,
la vita l’ha spezzato e lui continua ad amare.
Io ti proteggerò da quel che è stato
e troverai la pace dopo quello che hai passato

Quanti dubbi, Gesù!
E chiedersi se credi davvero in qualche cosa,
se non lasciarti andare fa più male o più paura.

Lasciami soltanto un’altra via d’uscita,

da questa discussione che sembrava infinita,
qualcuno dovrà perdere, perché,
accettarsi è difficile, quando non sai qual è la strada da prendere,
dire siam diversi è sempre dura da ammettere,

Signore mio, lasciami perdere, se conosci il peggio di me.

Questo caos che forma
il ritmo delle cose
il ritmo che ci muove
ci corre nella gola
ci spezza le parole.

E scopro una grande verità:

il nemico a volte è l’orgoglio
che chiude rapporti anche se non c’è un motivo.
Siamo carte stropicciate nel portafoglio,
siamo anime buone in mondo cattivo

Ascolto almeno Tu, Signore, nell’Universo:
mi inginocchio e chiedo agli angeli di darmi ciò che ho perso.
Ma forse ho oltrepassato il limite di ore senza te!
Sento il tuo nome e inizia a piovere fuori e dentro me,

e mi faccio tenerezza

perché scopro che
un velo di tristezza è l’unico vestito che ho,
ma dentro ormai c’è un vento che mi porterà

per dare quello che ho:
brucerò fino alla fine,

ti starò vicino, Gesù, come non ho fatto mai,

per restituirti tutto, tutto il bene che mi hai dato.

So benissimo che
ci sono cose che non puoi cancellare,
ci sono abbracci che non devi sprecare.
ci sono sguardi pieni di silenzio
che non sai descrivere con le parole.

Mio Dio e mio Signore, voglio

restituirti tutta questa vita che mi hai dato
e sorridere del tempo e di come ci ha cambiato.

Vedo la gente in strada che viene e che va
Viva la vita così com’è!
Viva la vita questa vita che
è solo un attimo
un lungo attimo
Viva la vita finché ce n’è!
Viva la vita questa vita che
è solo un battito
un lungo battito

immersa nell’eternità.

Amen!

Foto Ufficio Comunicazioni Sociali della Diocesi di Matera-Irsina

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