domenica, 12 Gennaio 2025

L’altro giorno ho incontrato una mamma di un mio ex alunno.

Ho chiesto naturalmente del figlio, mi ha abbracciato e ha pianto sulla mia spalla dicendomi: “Mio figlio ha la SLA”. E ho pianto pure io con lei.

Non ho avuto a forza di dirle niente, se non piangere.

Dopo qualche giorno scrissi questa lettera:

“Non ci sono parole che possano davvero prepararti o consolare completamente una mamma in una situazione come questa. La notizia che tuo figlio ha la SLA è una delle cose più dolorose che una madre possa sentire, e posso solo immaginare quanto debba essere difficile affrontare questo momento. Ogni emozione che stai vivendo – rabbia, tristezza, paura, impotenza – è perfettamente comprensibile e giusta. La SLA è una malattia che sconvolge profondamente la vita, e il pensiero che tuo figlio debba affrontarla è devastante. Ma ti assicuro che il dolore che stai provando, anche se sembra insostenibile, non diminuisce il valore del tuo amore per lui, che è immenso, e che ti darà la forza di andare avanti ogni giorno, anche quando tutto sembra troppo pesante. Quello che voglio dirti, con tutto il cuore, è che non sei sola in questo viaggio. Anche se nessuno può realmente capire appieno ciò che stai vivendo, ci sono persone che ti stanno vicino, pronte a offrirti il supporto emotivo di cui hai bisogno. A volte, quando ci troviamo di fronte a una malattia come la SLA, ci si sente persi, sopraffatti, e il mondo sembra troppo grande, troppo lontano per potervi fare qualcosa. Ma insieme, famiglia e amici, si può cercare di trovare un po’ di sollievo anche nei momenti più difficili. Non dovrai affrontare tutto da sola. Ci sono medici, infermieri, psicologi e altre persone che lavorano per aiutare te e il tuo bambino a vivere al meglio questa situazione, cercando di rendere più facile ogni passo del percorso. In queste circostanze, l’importante è non avere paura di chiedere aiuto, di affidarti agli altri quando senti di non farcela più. Non c’è vergogna nella fragilità, è un segno di grande forza e coraggio chiedere supporto, soprattutto quando il peso della malattia è così grande. Penso anche che sia fondamentale ricordare che, sebbene la SLA porti con sé molte difficoltà fisiche, ogni giorno che riuscite a trascorrere insieme è un regalo, e in quel tempo ci sono ancora tantissime opportunità di creare ricordi significativi. Il legame che hai con tuo figlio non è definito solo dalla malattia, ma da tutto ciò che avete condiviso insieme fino a quel momento, e da ciò che potete ancora fare, nonostante le sfide. Tutti questi momenti, anche quelli piccoli e quotidiani, sono importantissimi. Potrai sentirti sopraffatta, e ci saranno giorni in cui il dolore sembrerà troppo grande da sopportare, ma ti incoraggio a non dimenticare che, seppur invisibile, c’è sempre una forza in te che ti sostiene. A volte questa forza arriva dai legami che hai con chi ti sta intorno, altre volte la troverai in te stessa, nelle piccole cose che ti danno respiro e un po’ di sollievo. Ogni giorno sarà una prova, e non ci sono risposte facili o soluzioni che possano rendere tutto meno doloroso. Ma ogni passo che farete insieme sarà comunque un atto di amore e di coraggio. Non sei sola in questo cammino, anche se a volte può sembrare che lo sia. Se posso fare qualcosa, se hai bisogno di parlare o semplicemente di compagnia, non esitare a cercarmi. Il sostegno che possiamo offrirti è fondamentale, e spero che tu possa accoglierlo quando ne avrai bisogno. Non c’è vergogna nel chiedere aiuto, e il fatto che tu stia affrontando questa situazione con una forza che forse non pensavi di avere, è già una testimonianza di quanto tu sia incredibile.”

Nicola Incampo

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