L’8 dicembre, in Italia, è una data che segna l’inizio ufficiale del clima natalizio: le città si illuminano, le famiglie decorano l’albero e nelle scuole si respira un’aria di attesa. Ma al di là degli aspetti più visibili, questa giornata porta con sé un significato...
L’Anno Santo del 2025, chiamato “Anno Santo della Speranza”, si inserisce nel contesto di una tradizione secolare della Chiesa cattolica: il Giubileo.
Questo evento speciale, che si celebra ogni 25 anni, è un’occasione di rinnovamento spirituale, di riflessione sulla misericordia di Dio e di ritorno al cuore della fede cristiana.
Il Papa ha scelto di intitolare questo Giubileo “della Speranza” per rispondere a un momento storico particolarmente sfidante per il mondo e per la Chiesa stessa.
In un periodo segnato da conflitti, incertezze economiche, crisi ambientali e sociali, la speranza è vista come una risposta essenziale.
Non una speranza ingenua o illusoria, ma una speranza radicata nella fede cristiana, che sa che Dio è sempre presente e agisce nella storia dell’umanità, anche nei momenti più bui.
Scegliere “Speranza” come tema centrale per il Giubileo del 2025 significa invitare i fedeli a riscoprire questa virtù teologale che, come insegna San Paolo, è una forza che non delude (Romani 5,5).
La speranza cristiana non si basa sulle circostanze materiali, ma sulla certezza che Dio è fedele alle sue promesse, che la salvezza è possibile, che il perdono è sempre offerto e che, nonostante le difficoltà, il regno di Dio è già presente tra di noi e continuerà a crescere.
In questo senso, la speranza diventa un cammino di fiducia in Dio e un impegno a costruire un mondo più giusto, fraterno e pacifico.
Inoltre, l’Anno Santo della Speranza vuole essere un’opportunità per tutti i cristiani di riscoprire il valore della riconciliazione.
In un mondo segnato da divisioni, sia personali che collettive, l’Anno Santo invita a vivere la speranza attraverso la conversione, il perdono reciproco e il rinnovamento del proprio rapporto con Dio e con gli altri.
È anche un invito a fare esperienza della misericordia divina, che è il cuore pulsante del Giubileo: la possibilità di ritornare a Dio, di guarire le ferite interiori e di rinnovarsi spiritualmente.
Il Giubileo del 2025, quindi, non si limiterà a un evento liturgico, ma sarà un cammino di riscoperta della speranza cristiana come risposta alle sfide del nostro tempo.
I pellegrinaggi, le celebrazioni liturgiche, le opere di carità e i momenti di preghiera saranno occasioni per rinnovare il desiderio di un mondo migliore, dove la speranza di un incontro definitivo con Dio possa orientare ogni azione e ogni pensiero dei credenti.
Questo significa che l’Anno Santo della Speranza del 2025 è una chiamata a vivere la speranza come un segno di resistenza e di coraggio, una speranza che affonda le radici nella fede in Cristo risorto, il cui amore vince ogni paura e ogni dolore.
È un invito a guardare al futuro con fiducia, portando nel cuore la certezza che Dio non abbandona mai il suo popolo e che la vera speranza è già realtà, presente in ogni gesto di amore e di giustizia.
Nicola Incampo

