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Per la prima volta anche il tema dello sport è stato affrontato al G7 per le pari opportunità appena concluso a Matera. E proprio il Comune della Città dei Sassi e il Soroptimist Club Matera, nella persona di Patrizia Minardi, componente del Comitato Pari Opportunità Soroptimist International, sono stati pionieri in merito, sottoscrivendo lo sorso giugno la Carta etica per il superamento dei divari e delle discriminazioni di genere nello sport che impegna le amministrazioni ad adottare e sviluppare politiche e azioni di valorizzazione della pratica sportiva.
“La parità è un principio fondamentale che necessita di trovare applicazione anche in ambito sportivo. – sottolinea Adriana Macchi, Presidente del Soroptimist International d’Italia – Lo sport è entrato recentemente in Costituzione, la Repubblica riconosce il valore educativo, sociale, promozionale, il benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme. Noi come Soroptimist siamo partite proprio da questo assunto per far riflettere su tale divario e promuovere i valori sportivi legandoli ai temi della gender equality, alla parità di trattamento di uomini e donne, al contrasto agli stereotipi, alle discriminazioni sia in ambito professionistico che amatoriale. Abbiamo individuato una serie di azioni che in questo biennio porteremo avanti sulla lunga strada verso la parità, in particolare la promozione e la sottoscrizione della Carta etica per lo sport femminile contro i divari e le discriminazioni di genere nello sport. Non è soltanto un testo di principio ma suggerisce delle concrete azioni positive che le Amministrazioni comunali locali devono mettere in campo per garantire la parità: da un lato il diritto a bambine e donne di praticare qualsiasi tipo di disciplina sportiva, dall’altro l’impegno a verificare i dati sulla pratica sportiva femminile con delle azioni di supporto – ad esempio la raccolta dei dati per i criteri di utilizzo degli impianti sportivi, il sostegno alle atlete e la valutazione dei risultati conseguiti.
Sono già una quarantina le amministrazioni locali che hanno aderito al nostro invito di sottoscrivere la Carta etica dello sport. E’ una base di partenza perché poi dovremmo lavorare per mettere in campo le modalità per riuscire a colmare – anche con una nuova narrazione dello sport, con una sensibilizzazione sul tema del linguaggio – la scarsa presenza delle atlete negli organi decisionali, per una nuova storia dello sport anche in chiave di genere e naturalmente anche progetti e campagne di prevenzione contro la violenza, abusi e molestie in ambito sportivo.
Non basta che il numero delle atlete sia stato paritario come nel caso delle Olimpiadi di Parigi, occorre che le donne siano rappresentate all’interno degli organismi decisionali: se su 48 Federazioni sportive solo due sono guidate da una donna, qualche riflessione in merito occorre farla. Stiamo lavorando dal primo di gennaio del 2024 su questa lunga strada verso la parità attraverso la rete dei nostri Club territoriali per portare al centro dell’attenzione questo divario. E siamo particolarmente liete del fatto che la parità di genere nello sport sia stata messa in luce nel documento del G7.
Chiediamo alle Amministrazioni locali di adottare la Carta e di applicarne i principi, perché insieme si possa costruire e contribuire a creare una comunità più inclusiva.
Rappresentazione, cioè linguaggio e rappresentanza, e presenza delle donne negli organismi decisionali sono i due punti sui quali ci batteremo.”