"Dobbiamo tornare a guardare l'alba e il tramonto con gli occhi della meraviglia prima che con gli occhi del giudizio". Lo ha affermato la psicologa e psicoterapeuta rogersiana Maura Anfossi, riferendosi al colore arancione, questa sera nella città dei Sassi nella...
24 anni fa, nel 2000, l’artista materano Franco Di Pede inviò a Fanano, al Congresso Internazionale sui Simposi e Parchi di Scultura in Europa (SculPark) una comunicazione che portò alla luce la splendida realtà di Matera, i suoi Sassi, le cave di tufo e la casa-studio dell’artista ricavata proprio in una cava.
L’incontro era presieduto da Daniele Sargenti che entrò subito in contatto con l’artista materano ricevendo copie del suo lavoro editoriale, prova di un impegno e la passione immensa di un uomo per la propria città.
Nel 2015 nacque un vero e proprio sodalizio artistico tra Fanano e la Città dei Sassi che sancì, grazie al prof. Di Pede e al suo Studio Arti Visive, un gemellaggio culturale con diverse iniziative artistiche che hanno visto le due città coinvolte e collaborative soprattutto intorno al tema centrale della pietra di Fanano e del tufo di Matera.
A settembre 2017, Matera e Fanano sono state protagoniste di un doppio scambio artistico, concretizzatosi in due mostre sincrone e parallele: “L’ammirazione che Franco ha palesato per il lavoro sviluppato a Fanano con il Simposio Internazionale di Scultura su Pietra, i laboratori di scultura con le Università e le prestigiose esposizioni alle Cantine degli Scolopi ci consente oggi di poter avviare una relazione semplice e spontanea con Matera, capitale europea della Cultura 2019”, aveva affermato Sargenti.
Da questa intensa collaborazione – che solo qualche settimana fa ha ospitato nella città dei Sassi la collettiva “Fanano Matera 2024” – è scaturita la pubblicazione “Fanano-Matera 2015-2022. Itinerario d’arte con Franco Di Pede”: un racconto per colori e immagini di uno stimolante percorso artistico e umano, “un’alternanza di mostre e opere d’arte di artisti materani e fananesi in un continuo interscambio di spazi e idee, arenarie fananesi incastonate in luoghi materani e tufi di Matera in permanente collocazione nel grande museo all’aperto di Fanano, poesie, foto e cartoline, sculture e dipinti, grandi opere e grandi installazioni realizzate all’unisono da artisti e artigiani da Matera e dal mondo, rassegne itineranti”.
Il prof. Franco Di Pede è nato nel 1937 a Matera dove vive e svolge la sua attività artistica. Nel 1956 si è diplomato al Liceo artistico di Napoli. Ha frequentato l’Accademia di Belle Arti e la facoltà di Architettura della stessa città. Dal 1957 al 1981 è stato ordinario di Educazione Artistica nelle scuole medie del materano. Nel 1964 ha aperto la galleria Studio poi Arti Visive. I suoi interessi si distribuiscono in più campi: architettura, pittura, scultura, fotografia, arredamento, design e storia locale. Inoltre collabora a quotidiani e riviste specializzate. Come animatore culturale ha promosso l’attenzione al tema del recupero e della conservazione dei Sassi, organizzando workshop e tenendo più di cinquecento mostre personali e collettive in Italia e all’estero per stimolare l’interesse internazionale verso il singolare habitat materano. E’ attualmente impegnato nella promozione di stage formativi sulla lavorazione artistica del tufo con il coinvolgimento delle principali Accademie di Belle Arti italiane. I suoi lavori sono presenti in molti musei e collezioni private in Italia e all’estero. Si tratta di opere realizzate, quasi sempre, con materiali poveri (tufo, ferro, vetro, legno) e conservate presso Enti Pubblici e Istituzioni culturali locali e nazionali. Dell’artista si sono interessati, tra gli altri, D. Cara, G. Di Genova, R. Margonari, S. Orienti, F. Solmi, F. Sossi, E. Spera, B. D’Amore, I. Cavallari, G. Beringheli, G. Turroni, M. Novi, M. N. Varga, P. Marino, L. Magagnato, A. D’Elia, F. Menna, C. Franza, G. Dorfles, I. Mussa, L. Lambertini, S. Fizzarotti, G. Caserta, P. Restany, C. Strano, M. Apa, P. Berthier, A. Rubini, T. Paloscia, U. Piscopo, M. Cuozzo, C. Strinati, F. Cardini.
Rossella Montemurro