Il cinema è uno strumento importante per divulgare l’importanza dello sport. E’ stato il presidente del Coni, Leopoldo Desiderio a inaugurare la 14^ edizione del Matera Sport Film Festival/Msff, cui concorrono decine di opere dedicate a storie di sport e al sociale....
Si chiama Nikephobia e vuol dire “paura della vittoria”. Le sue origini sono molto antiche, anche se ha esordito nell’ambito delle discipline psicologiche solo nel secolo scorso, in riferimento alla psicologia dello sport e delle prestazioni di alto livello.
“Fallire o rinunciare quando si è a un passo dal traguardo desiderato può dipendere da vari fattori fisiologici o psicologici, ma i secondi figurano tra i più comuni.” Le strategie per “vincere la paura di vincere” sono raccontate in maniera chiara e minuziosa dal dott. Giorgio Nardone, psicologo e psicoterapeuta, nel saggio La paura di vincere. Aggirare il più subdolo dei nostri limiti (Ponte alla Grazie).
“Il timore di non essere in grado di gestire gli effetti del successo, o di continuare a mantenerlo o replicarlo, può innescare un allarme psicologico. – spiega il dott. Nardone – A sua volta, l’allarme attiva un meccanismo di difesa emotiva che provoca l’inibizione dell’attivazione delle risorse personali coinvolte nel raggiungimento di un obiettivo”.
Relazioni, lavoro, sport: in alcuni dei settori importanti della nostra vita può accadere di ponderare e cercare conferme dei vantaggi da realizzare ma nello stesso tempo di dover “combattere” con la nostra mente che attiva riflessioni sui pericoli di questa scelta e sui possibili effetti negativi devastanti.
“(…) Ogni cambiamento significativo quanto più è desiderato tanto più “attiva” una resistenza alla sua realizzazione, e ciò per via di una prerogativa comune a tutti i sistemi viventi: ovvero la tendenza a mantenere la propria “omeostasi””.
Il dott. Nardone sottolinea che sono numerosi i casi di atleti, performer, musicisti, cantanti, manager e persone comuni che, a pochi passi dal traguardo, incespicano, cadono, si bloccano, all’improvviso intrappolati in una resistenza paradossale verso la realizzazione del proprio successo. A volte non si sentono all’altezza, a volte non vogliono affrontare le responsabilità alle quali una posizione di primo piano o una vittoria li esporrebbe.
Il segreto per venir fuori da questa scomoda impasse è utilizzare stratagemmi terapeutici in grado di far cambiare la percezione delle cose e condurre a sperimentare nuovi punti di vista e nuove reazioni, che siano vere e proprie scoperte, che aprano nuovi scenari e così sblocchino la situazione invalidante. Attenzione, non è detto che l’obiettivo deve essere perseguito a tutti i costi: si può anche cambiare bersaglio e abbandonare la gara, ma con serenità.
A una prima parte descrittiva, ne La paura di vincere seguono una serie di casi clinici, affrontati e risolti brillantemente dall’Autore.
Giorgio Nardone è cofondatore con Paul Watzlawick del Centro di Terapia Strategica. Noto sia per la sistematicità sia per la creatività del suo lavoro, ha formalizzato una serie di protocolli terapeutici altamente efficaci ed efficienti, applicati da decenni da numerosi psicoterapeuti. Ha presentato il suo lavoro in oltre quaranta Paesi; i suoi libri, tra cui L’arte del cambiamento, Paura panico fobie, Ossessioni compulsioni manie, La terapia degli attacchi di panico, Senza fiato, Psicotrappole e Il libro delle fobie sono tradotti in numerose lingue.
Rossella Montemurro