"Dobbiamo tornare a guardare l'alba e il tramonto con gli occhi della meraviglia prima che con gli occhi del giudizio". Lo ha affermato la psicologa e psicoterapeuta rogersiana Maura Anfossi, riferendosi al colore arancione, questa sera nella città dei Sassi nella...
È stato presentato ieri, 19 giugno, nella seconda giornata dedicata al Premio Rossetti Montano, in corso in questi giorni a Corleto Perticara, il libro “Victor Salvi, il signore delle arpe” a cura del saggista Biagio Russo. Come si contestualizza questo racconto all’interno di una simile iniziativa? “Questa è l’occasione buona per divulgare una storia di passione e amore sconfinato che riguarda il nostro territorio e oltre; l’intero pianeta. Salvi vive ancora oggi con la propria musica e con la propria anima nel mondo; arpe da lui progettate che oggi ancora suonano, come quella esposta durante questa presentazione, la minerva gold impreziosita da una doratura a foglia d’oro a 23 carati. Una personalità, quella di Salvi in simbiosi con Rossetti e Montano a cui si ispira la natura della rassegna di Corleto”, ha specificato l’autore. Quella del saggista Russo è una vera e propria ricerca storica, ma anche geografica; da qui il sottotitolo del testo “Da Venezia a Viggiano, da Chicago a Piasco”. In riferimento all’importanza di Salvi nella Basilicata, ad intervenire anche Sara Simari, in qualità sia di coordinatore della didattica della scuola dell’arpa viggianese che come direttore artistico del Premio Rossetti Montano. La Simari ha espresso così l’importanza di questa figura: “Quella di Salvi si interseca in una grande cultura. Basti pensare che si tratta di una storia musicale si, ma anche di emigrazione culturale che vanta ben più di tre secoli”. La Simari fa un riferimento ad una citazione di Hofstede in cui la cultura viene intesa come una programmazione collettiva della mente, dove mente si intende una testa che pensa, un cuore che sente e le mani che fanno buone pratiche. Ed è proprio questa la direttiva che contraddistingue il lavoro che si fa sul nostro territorio. Una sorta di sistema di valori osservabili solo se attuati in buone pratiche che sono poi quelle che si realizzano attraverso il progetto della scuola dell’arpa viggianese”. Concetto che si rifà alla vita di Victor Salvi, il più grande costruttore di arpe al mondo; raccontata nel libro di Russo in modo avvincente nei confronti anche dei più piccoli, data la presenza di molte immagini a cura dell’illustratrice Erika De Pieri. “Costruite la civiltà del bello”, il messaggio lanciato dal Presidente della Pro Loco di Corleto Perticara, Antony Gallo, rivolgendosi soprattutto ai più piccoli che a seguire hanno posto domande interessanti all’autore del testo e hanno concluso la serata con un saggio in quanto allievi della Scuola Rossetti Montano sezione pianoforte. Un concetto quello del fare una civiltà incentrata sul bello che rispecchia appieno l’operato della rassegna e il fine di ogni sua edizione.