"Come mai i ragazzi, e non solo loro, sembrano stare così tanto male oggi? Quali sono le ragioni che possono spiegare le nuove forme di disagio e l'emergenza psicologica in cui ci imbattiamo tutti, non solo chi si occupa per mestiere della salute mentale? Si tratta di...
Rispondere con una fiaba “al bisogno dei bambini di poter “scoprire il mondo a piccole dosi” anche nei suoi aspetti più tristi e faticosi e poter usare la fantasia e l’immaginazione come luogo per dare vita ai significati nascosti della malattia e per elaborare i vissuti emotivi più difficili”: è questo lo scopo del libro ll Principe Blu e la Stregaccia Levaforze Ammazzamuscoli (Edizioni La Meridiana, illustrazioni di Eleonora Luceri) sviluppato da Paola Pasquino da un’idea di Giorgia Rollo e con la preziosa collaborazione di tre psicoterapeute: Roberta De Lorenzis, Maristella Taurino (entrambe del Centro Psifia) e Giovanna Mancini.
“Nessun antidoto era in grado di interrompere l’incantesimo malefico, ma grazie alla sua volontà e all’amore della sua famiglia e dei suoi amici il principe trova la forza per affrontare il male. Una sola parola, “IO POSSO”, la Stregaccia non può più far paura e si sprigiona una grande magia: la libertà di essere felici nonostante la malattia.”
Argomenti delicatissimi come la malattia e la morte, quando rivolti ai più piccoli, è necessario affrontarli con altrettanta delicatezza. L’avvocato Giorgia Rollo è la moglie di Gaetano Fuso, il poliziotto di Calimera (Lecce) colpito nel 2014 dalla SLA che aveva fatto dell’inclusione la sua battaglia. Con determinazione e forza d’animo ha portato a compimento il progetto La Terrazza “Tutti al mare!”– il primo accesso attrezzato al mare in Italia per persone affette da SLA, patologie neuromotorie e altre gravi disabilità motorie. Gaetano, che si è spento nel 2020 lasciando Giorgia e le due figlie Francesca e Caterina, per La Terrazza “Tutti al mare!” era stato premiato come Cavaliere al merito della Repubblica dal presidente Sergio Mattarella.
Grazie al suo progetto IO POSSO, supportato dall’associazione 2HE, sono promosse iniziative tese a consentire, a chi è affetto da disabilità, di migliorare la propria qualità di vita, soddisfare i propri bisogni, realizzare le proprie aspirazioni e desideri: “Nel 2015 – si legge sul portale www.ioposso.eu – abbiamo realizzato la nostra “Terrazza” a San Foca, spiaggia accessibile e gratuita con servizi dedicati alle persone con disabilità motorie o malattie altamente invalidanti come la SLA, e nel 2022 abbiamo replicato l’iniziativa anche a Gallipoli e nel 2023 a Porto Cesareo. Nelle nostre strutture, i servizi di prenotazione, accesso e balneazione sono totalmente gratuiti sia per gli ospiti con disabilità che per i loro accompagnatori. Gli ospiti vengono accolti insieme alle loro famiglie presso le nostre postazioni dotate di sedia e lettino, mentre le persone con tetraplegie, tracheostomia e/o impianti PEG trovano sistemazione presso delle postazioni speciali, dove hanno un maggior spazio di manovra nonché acqua ed energia elettrica per alimentare i loro macchinari”.
Dopo San Foca, sono sorti lidi in Emilia Romagna, Sardegna e, lo scorso anno anche in Basilicata, a Metaponto, dove “Il sogno del Capitano” ha trovato spazio nell’ex Lido della Polizia.
“Evidentemente, – è scritto ne Il Principe Blu – la malefica strega non aveva mai sentito il proverbio “ogni pietra aizza parite”, che nella meravigliosa lingua del regno, significa che ciascuna pietra, messa sull’altra, contribuisce a costruire un muro: un pezzetto alla volta, con la tenacia che lo aveva contraddistinto per tutta la sua vita, Gaetano aveva l’intenzione di realizzare un’opera straordinaria… E la sua famiglia, insieme con il prode cavaliere, lo avrebbe aiutato”.
Quando fu colpito dalla malattia, Gaetano aveva alle spalle quasi 20 anni di servizio, di cui 15 trascorsi alla Questura di Matera, dove arrivò nel marzo del 1998, a soli 21 anni, prestando servizio prima alla Sezione Volanti e poi alla Polizia Scientifica. Nel 2013, Gaetano ha prestato servizio presso il Commissariato di Galatina.
Rossella Montemurro