"Dobbiamo tornare a guardare l'alba e il tramonto con gli occhi della meraviglia prima che con gli occhi del giudizio". Lo ha affermato la psicologa e psicoterapeuta rogersiana Maura Anfossi, riferendosi al colore arancione, questa sera nella città dei Sassi nella...
Fin dove può arrivare la pazzia di una persona? Leggendo Quella dolce follia (La Nave di Teseo, traduzione di Marisa Caramella) di Patricia Highsmith, i limiti possono essere facilmente superabili. Pubblicato per la prima volta nel 1961 – La Nave di Teseo sta pubblicando in una nuova edizione tutta l’opera della Highsmith –, il romanzo ha come protagonista David Kelsey, un giovane scienziato che lavora come ingegnere chimico in un’azienda di Froudsburg, nello stato di New York. Nella sua routine, ormai consolidata, andrebbe tutto bene se solo lui riuscisse a sistemare “la Situazione”, come la definisce: Annabelle, la donna che ama, si è sposata e aspetta un figlio. È solo questione di tempo, David ne è convinto, e tutto andrà bene, potrà finalmente coronare il suo sogno d’amore con la ragazza, tanto che ha acquistato una villa splendida nella quale presto andranno a convivere. Nel frattempo, lui vive in una pensione e soltanto nel fine settimana abita in quel “nido d’amore” nel quale non fa che immaginare una romantica vita a due. Peccato però che il rapporto con Annabelle si limiti a uno scambio epistolare da cui è chiara l’indifferenza della ragazza e che i suoi “slanci” avvengano solo nell’intensa attività onirica di David.
“Era la gelosia a impedire a David di dormire, a costringerlo ad alzarsi dal letto in disordine, a uscire dalla pensione buia e silenziosa e ad aggirarsi per le strade.
Aveva convissuto tanto a lungo con la sua gelosia, però, che ormai le immagini e le parole abituali, col loro ovvio, diretto impatto sul cuore, non gli si affacciavano più alla superficie della mente. Ora c’era solo la Situazione. La Situazione era quella che era da quasi due anni. Non serviva a niente preoccuparsi dei particolari. La Situazione era come una pietra, una pietra di due o tre chili, che David si portava in giro dentro il petto, giorno e notte. Le serate, le notti, i momenti in cui non lavorava, erano un po’ peggio delle giornate, ecco tutto.”
Per David Annabelle è un’ossessione, la vita che desidera con lei offusca e confonde la realtà che è, purtroppo, su piani ben diversi – e profondamente distanti.
Quella dolce follia è un thriller psicologico che avvince e incuriosisce grazie a uno stile tagliente e a personaggi che non sono sempre lineari: merito della penna della Highsmith, una fuoriclasse.
Patricia Highsmith è nata a Fort Worth, in Texas, nel 1921; ha trascorso la maggior parte della sua vita in Francia e Svizzera, dove è morta nel 1995. Nel 1955 compare il suo personaggio più famoso, Tom Ripley, protagonista della fortunata serie – Il talento di Mr. Ripley, Il sepolto vivo, L’amico americano, Il ragazzo di Tom Ripley e Ripley sott’acqua – che ha ispirato grandi registi, da Wim Wenders (L’amico americano) a Anthony Minghella (Il talento di Mr. Ripley) a Liliana Cavani (Il gioco di Ripley). Nel 1963 Patricia Highsmith si trasferisce definitivamente in Europa, dove da sempre i suoi libri ricevono un’accoglienza entusiasta. Tra i suoi romanzi e le sue raccolte di racconti, ricordiamo Vicolo cieco, Acque profonde, Gioco per la vita, Quella dolce follia, Il grido della civetta, Urla d’amore, Piccoli racconti di misoginia, Delitti bestiali, Il diario di Edith, La follia delle sirene. Dal romanzo Carol è stato tratto il film di Todd Haynes con Cate Blanchett e Rooney Mara, mentre da Acque profonde Adrian Lyne ha tratto un film con Ben Affleck e Ana de Armas.
Rossella Montemurro