"Dobbiamo tornare a guardare l'alba e il tramonto con gli occhi della meraviglia prima che con gli occhi del giudizio". Lo ha affermato la psicologa e psicoterapeuta rogersiana Maura Anfossi, riferendosi al colore arancione, questa sera nella città dei Sassi nella...
Il prossimo 25 settembre, il Questore Emma Ivagnes, su invito dell’Associazione Gian Franco Lupo “Un Sorriso alla Vita”, parteciperà alla presentazione del libro “Mamma guarda! Fuori piove e c’è il sole”, che si terrà a Matera, presso Casa Cava. L’organizzazione di volontariato di Pomarico (MT) ha già promosso alcune iniziative con finalità sociale, a cui ha preso parte la Polizia di Stato di Matera nel corso degli anni.
Attraverso il racconto dell’intenso vissuto umano, a partire dalla prima diagnosi e fino agli ultimi istanti di vita, il libro descrive la lotta contro una grave malattia, la leucemia infoblastica acuta, che, nel 2003, colpì Gian Franco Lupo, un bambino di soli 10 anni, curioso e vivace, che il 25 settembre di anni ne avrebbe compiuti 31. A raccontare la sua storia sono mamma Teresa e papà Michele, insieme al pediatra emato-oncologo Giuseppe Masera, che ebbe in cura il piccolo paziente presso l’Ospedale San Gerardo di Monza, ed a quanti, parenti ed amici, hanno condiviso questo delicato percorso. Sin dalle prime pagine, oltre alla sofferenza, si percepisce il profondo amore di una famiglia, che ha affrontato il dramma con grande coraggio e che è riuscita a rielaborare il dolore, trasformandolo in energia positiva, con la scoperta di nuovi valori, di nuove prospettive e risorse, attraverso gesti concreti di impegno e solidarietà, rinnovati nel tempo.
Quando i genitori di Gian Franco incontrano il Questore per invitarla alla presentazione, il nome del Professor Giuseppe Masera riportato sul programma dell’evento del 25 settembre, per la dr.ssa Ivagnes è come un flash, che la riporta a quel lontano 2002, anno segnato dalla perdita del marito, anch’egli Funzionario di Polizia. Il Primo Dirigente della Polizia di Stato, dr. Paolo Scrofani, perde la vita in servizio, a Milano, a causa delle gravissime ferite riportate il 28 giugno 2002, per l’esplosione di un appartamento, provocata da un inquilino moroso che si opponeva allo sfratto.
In occasione dell’ultimo addio, la dr.ssa Ivagnes e la figlia Federica decidono di dare corso al desiderio di Paolo, il quale, in vita, tanto si era speso a favore dell’Ospedale San Gerardo di Monza, e rivolgono un invito pubblico per una raccolta fondi a favore del Comitato Maria Letizia Verga, che si occupa dello studio e della cura della leucemia del bambino presso la Clinica Pediatrica dell’Ospedale San Gerardo di Monza. Qualche mese dopo, con i fondi raccolti, viene ampliata la c.d. “Zona di attesa”, destinata ad ospitare i giovani pazienti e le loro famiglie, quel luogo che, nel racconto dei genitori, Gian Franco chiama “la sua casa di Monza”.
“Mamma guarda! Fuori piove e c’è il sole” è una storia di rielaborazione del dolore e di resilienza, diversa ma connessa, in qualche modo, a quella di Paolo: Gian Franco, per combattere la sua battaglia, ha potuto contare anche su di lui.