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Lo scrittore Arturo Caissut è tornato in libreria con la raccolta di racconti “Anima e Carbonio”, pubblicata dalla casa editrice L’Orto della Cultura per la Collana Adulti.
Con dieci storie visionarie e sapientemente costruite, l’autore friulano ci guida nella dimensione più affascinante della fantascienza, quella che oltre a ipotizzare il domani offre l’opportunità della riflessione per l’implicita correlazione con l’oggi.
“Questa raccolta è il risultato di diversi anni passati a inventare storie per passione, senza mai pensare alla pubblicazione ma dedicandomi alla scrittura fine a se stessa – ha spiegato Caissut –. Quella del racconto breve è la forma che mi è più congeniale, e anche se ho un paio di bozze di romanzi nel cassetto è proprio concentrandomi sui racconti che ho cominciato pian piano ad affinare le mie capacità e a ottenere qualche soddisfazione letteraria. Quando è arrivata da L’Orto della Cultura la proposta di pubblicare una monografia ho scelto come filo conduttore quello dell’Umanità e del suo rapporto con la tecnologia, un tema di cui mi occupo da diversi anni anche in ambito lavorativo. Alcuni dei racconti presenti sono stati scritti molti anni fa, per poi essere rivisti, aggiornati, riscritti da zero, fino ad assumere la forma che hanno oggi; altri sono stati invece scritti espressamente per Anima e Carbonio. Non credo nella suddivisione netta in generi letterari, dunque non ho mai deciso consapevolmente di occuparmi di fantascienza: ho semplicemente scritto dei racconti la cui ambientazione più ovvia era quella di un futuro più o meno probabile e più o meno remoto. Diversi miei racconti nascono da un’attività che in quanto Ingegnere è per me naturale: interrogarmi sul ruolo della scienza e della tecnologia e sul loro possibile impatto sul nostro futuro. È però l’Uomo a interessarmi e a essere realmente al centro di queste storie: androidi, stazioni spaziali e cataclismi vari servono soltanto come cartina tornasole, sono una scusa per parlare di quello che ci rende umani e di quanto sia importante tenercelo stretto”.
Protagonista indiscusso è infatti l’Uomo – forma di vita a base carbonio caratterizzata da ciò che alcuni chiamano “anima”, da cui il titolo della raccolta – calato in altrettanti contesti di alienazione futuristica: storie che analizzano il rapporto tra le persone, la Terra e il resto dell’Universo, tra scenari distopici e disumanizzanti, intelligenze artificiali autosufficienti, annunciate apocalissi che costringono i protagonisti e il lettore a porsi interrogativi sull’essenza delle persone e delle cose.
Dieci racconti che prendono corpo nel futuro, ipotizzando l’imponderabile domani e la sottintesa responsabilità di chi lo determina. Prospettive senza approdo di quiete interiore, ma dal comune algoritmo di possibile redenzione: quello non ancora codificato dell’essere umano.
Nota biografica
Arturo Caissut è nato a Monfalcone (GO) il 25 dicembre 1984. Ingegnere Biomedico e imprenditore, è titolare di una società di consulenza aziendale.
Ha all’attivo diversi premi letterari per racconti brevi e poesie, tra cui nel 2021 il primo premio al concorso 88.88 dell’associazione culturale, nel 2022 al concorso letterario Scienza Fantastica e al premio letterario Arthè, nel 2023 al premio letterario Beyond Borders.
Ha pubblicato racconti brevi sulla rivista Crack! (“Il Grande Freddo”), su quella edita dall’Agenzia Letteraria Pastrengo (“La ragazza del primo banco”) e sulla rivista Blam (“25 dicembre 1992”), oltre che in diverse antologie derivanti da premi letterari. Ha autopubblicato nel 2021 il racconto lungo “Perdere il filo”.
Con L’Orto della Cultura ha pubblicato la raccolta di racconti “Anima e Carbonio” (2023).