"(…) a un certo punto, quando pensavo di aver trovato quello che di solito chiamiamo equilibrio e che io preferisco definire un accettabile compromesso, sei apparsa e mi hai comunicato che stavo sbagliando tutto, cioè, che esisteva una parte di me ancora desiderosa di...
“A monte di passioni, ambizioni, battaglie, nevrosi, frustrazioni autoinflitte che ci incasineranno la vita, ciò che desideriamo prima di ogni cosa è rimanere vivi, e quando ce ne accorgiamo di colpo tutto sembra possibile. Specialmente se è una bella giornata.”
Flaminia e Carmine Rebora sono la coppia più invidiata di Roma. Flaminia è al vertice di un importante museo romano, sempre circondata dall’arte, dalla bellezza; Carmine Rebora, uno degli architetti piú stimati della capitale. Hanno una figlia assennata, l’adolescente Diana.
Il loro è stato un amore a prima vista che dopo quasi diciotto anni è ancora in piedi. La passione è come quella che li aveva pervasi appena conosciuti, quando con un colpo di testa andarono in America e vissero notti di sesso sfrenato. Carmine era spiantato, giovane e splendente, cosí spavaldo da dire a Flaminia: “Io ti sposo”. Un attico con vista sul Tevere, la mondanità, i party nei quali consumare occasionalmente cocaina, i riconoscimenti pubblici, le relazioni sociali da preservare con una cura particolare: questa è oggi la loro vita, immersa in un benessere conclamato.
Un giorno però tutto comincia a incrinarsi: l’architetto Rebora è accusato dalla Guardia di Finanza di riciclaggio. Al ralenty, scorrono i venti giorni precedenti, una quotidianità scintillante, le dinamiche in chiaroscuro, i dubbi e l’incredulità di Flaminia, la consapevolezza che ciò che ha costruito, grazie alla sua intelligenza e alle sue relazioni, sta per dissolversi. Compreso il matrimonio.
Gli innamorati (Einaudi) di Peppe Fiore ha uno stile elegante e una scrittura avvolgente che accompagna il lettore in una trama particolare, sullo sfondo di una Roma sfarzosa e “umana” – sotto a un potente temporale che è l’incipit del romanzo e che sembra il presagio di una sciagura.
C’è un “prima”, quello della coppia dorata dei Rebora. Marito e moglie sempre pronti a proteggersi come i trapezisti in equilibrio sul vuoto. Ed è quando la fiducia vacilla che devono fare i conti. La paura e il desiderio, la fiducia e le ambizioni sbagliate. Piú piccola è la crepa, piú imprevedibile sarà lo schianto: c’è un giorno in cui si rimane soli, e bisogna decidere se perdersi per sempre o scegliersi di nuovo. Gli innamorati è la storia di un legame che sembra scritto dal destino, e insieme un affresco della borghesia romana: quando si ha tutto, è il momento di chiedersi a cosa si è rinunciato.
Peppe Fiore è nato a Napoli nel 1981 e vive a Roma, dove affianca alla scrittura di romanzi la professione di sceneggiatore. Ha pubblicato, fra gli altri libri, La futura classe dirigente (minimum fax 2009), Nessuno è indispensabile (Einaudi 2012) e Dimenticare (Einaudi 2017). Tra i suoi lavori televisivi, le serie Il Re (2022) e Il nostro generale (2023).
Rossella Montemurro