Domani, mercoledì 15 gennaio presso il “Casino Padula”, nel Rione Agna Le Piane, la Polizia di Stato di Matera effettuerà un’esercitazione, nel corso della quale sarà simulato un intervento della Squadra di Negoziazione, struttura di nuova istituzione, per...
“Condividere iniziative di questa natura, ispirate ai principi di legalità e trasparenza, significa passare dalla politica del consenso a quella del buonsenso. La tratta ferroviaria Ferrandina-Matera rappresenta il simbolo dell’isolamento che per decenni ha caratterizzato la Basilicata, quindi l’imminente avvio dei lavori segna un’opportunità di rilancio economico e sociale che parte da questa infrastruttura strategica e proietta il territorio verso l’Adriatico e il Tirreno. Quello di oggi è un primo passo che, nel 2026, porterà Matera nella rete infrastrutturale nazionale, potenziando il trasporto lucano su ferro”.
È quanto ha dichiarato l’assessore regionale alle Infrastrutture, Donatella Merra, intervenendo questa mattina a Matera, nelle sede di Vigili del fuoco, in occasione della firma del Protocollo di legalità per l’appalto dei lavori della nuova linea ferroviaria Ferrandina-Matera-La Martella, alla presenza del Prefetto Sante Copponi, della responsabile per l’investimento di Rete ferroviaria italiana, Elisabetta Cucumazzo, e di rappresentanti istituzionali, delle forze dell’ordine, delle associazioni di categoria e delle sigle sindacali.
“Parliamo di una infrastruttura di una complessità straordinaria – ha aggiunto Merra – che, in una tratta di circa 20 chilometri, vedrà molti interventi su opere di ingegneria esistenti, con attività di valorizzazione e ripristino, e che prevede un investimento complessivo di circa 429 milioni di euro”.
“Nel nuovo Piano regionale dei trasporti – ha proseguito l’assessore – vengono contemplate tutte le infrastrutture fondamentali per lo sviluppo lucano e nel contratto di servizio che stipuleremo con Trenitalia è concordata la fornitura di almeno 8 nuovi rotabili che serviranno a garantire il servizio nella tratta materana e nella fascia jonica, quest’ultima servita sino ad oggi solo in via sperimentale usufruendo dei treni delle regioni limitrofe”.