“Le acque del Basento sono potabili. Sono state effettuate analisi approfondite prima di procedere all’utilizzo delle stesse. Dunque accogliamo positivamente l’iniziativa della magistratura di effettuare ulteriori analisi, che confermeranno l’efficacia delle nostre...
Un romanzo tra storia e mito che ha come fulcro il parco archeologico di Siris-Herakleia di Policoro (Matera) e che si dipana tra antichità e presente. Si intitola “Siris” l’opera narrativa di esordio del giovane archeologo di Scanzano Jonico Martino Iannibelli pubblicato da Edigrafema e presentato sabato 4 febbraio a Matera presso la Libreria Mondadori. Alla serata oltre all’autore sono intervenuti l’editrice Antonella Santarcangelo e la giornalista Margherita Agata. In apertura Antonella Santarcangelo ha ricordato i dieci anni di vita della casa editrice Edigrafema che ha tra le sue priorità quella di promuovere la cultura, la storia, i luoghi e gli autori del territorio. In tale contesto si inserisce appieno il lavoro di Iannibelli, giovane professionista e appassionato studioso della Chora metapontina. La presentazione materana ha fatto seguito a quella del mese scorso avvenuta proprio a Policoro e prossimamente si prevedono altre tappe sia in Basilicata sia oltre i confini regionali. Nel suo intervento Margherita Agata ha riassunto gli eventi citati nelle pagine del volume nei quali si avvertono gli echi della poesia epica di Omero e di Virgilio. Si narra dell’arrivo sulla Costa Jonica Metapontina, dopo la distruzione di Troia, di un gruppo di esuli che dopo combattimenti e incomprensioni con la popolazione locale, incontri e scontri riusciranno a fondare la colonia denominata Siris. Ma non è solo questo, infatti il testo si svolge anche nel presente. A tal proposito Iannibelli ha specificato che il romanzo è il risultato di tante componenti a partire dai suoi studi di Archeologia classica svolti nelle Università di Napoli e Bari, delle sue letture tra cui l’epica omerica, i romanzi di Valerio Massimo Manfredi, Ken Follet e la saga del Signore degli Anelli di Tolkien. Inoltre, nel testo l’autore ha voluto anche inserire alcune note biografiche ossia quelle relative al suo lavoro odierno di studio e di scavo archeologico proprio nell’area Jonica “che – ha concluso- per i tanti avvenimenti che si sono svolti nei millenni e le grandi bellezze che esprimono i luoghi e i monumenti fornisce infinite suggestioni che mi è piaciuto riportare nelle pagine di questo mio primo romanzo”.
Filippo Radogna