lunedì, 25 Novembre 2024

Crisi idrica: l’Asp certifica l’uso potabile delle acque del Basento

L’acqua del Basento può essere utilizzata per scopi potabili. E’ la conclusione a cui giunge l’Azienda sanitaria di Potenza che ha emesso un giudizio di idoneità dopo aver preso visione delle analisi effettuate dall’Arpab, il cui risultato è in linea con quanto già...

L’altra mattina i carabinieri della Stazione di Rubiera alla presenza della Dirigente Scolastica Magnani Fiorella, del Sindaco di Rubiera Emanuele Cavallaro e del Presidente dell’Associazione Genitori per la scuola Daniela Poli hanno formalmente restituito all’Istituto Comprensivo scolastico di Rubiera ventuno notebook provento di furto ai danni della stessa scuola. Il materiale informatico infatti è risultato essere quello che ignoti ladri avevano asportato dall’interno della scuola elementare De Amicis e dalla scuola media inferiore Fermi di quel comune la botte del 1° dicembre 2018 quando i malviventi, penetrati nottetempo nei due plessi scolastici, avevano asportato complessivamente 50 notebook cagionando danni per varie decine di migliaia di euro. Dagli uffici della segreteria forzando con un flessibile la cassaforte erano stati rubati 100 euro. Ad accertarne la proprietà dei notebook restituiti, dopo laboriose verifiche presso le case madri svolte attraverso i numeri seriali degli apparati informatici trafugati, sono stati i carabinieri della sezione operativa della Compagnia di Matera che tra i 500 notebook analizzati, in quanto compendio di furti ai danni di istituti scolastici dislocati in varie province del centro-sud Italia hanno rinvenuto anche parte di quelli sottratti nelle scuole di Rubiera (RE). Questo il risultato dell’operazione “Notebook” che aveva visto alle prime ore del 21 gennaio 2020 i carabinieri di Matera dare esecuzione a 2 provvedimenti restrittivi (un 28enne e un 60enne entrambi di Cerignola) e 7 perquisizioni disposte dalla Procura. Le indagini portarono alla luce le modalità e gli autori di numerosi furti, commessi da settembre 2017 a luglio 2019, in cui sono stati trafugati oltre 500 tra notebook e tablet da numerosi istituti scolastici delle province di Matera, Potenza, Taranto, Bari, Lecce, Foggia e Teramo e ore anche Reggio Emilia, per un danno complessivo stimato in oltre 500 mila euro. L’attività investigativa era stata avviata a seguito del furto compiuto nella notte tra il 7 e l’8 maggio 2019 a Matera. Grazie alle telecamere della vicina stazione Fal di Matera Sud era partita un’attività investigativa che ha permesso di individuare uno dei tre furgoni utilizzati per compiere una serie di furti registrati nelle scuole di Matera e provincia. In particolare i furti erano commessi da un ventottenne di Cerignola, che agiva sempre da solo e con lo stesso modus operandi: a bordo di un furgone appositamente attrezzato per consentirvi una lunga permanenza ed in particolare per il riposo notturno, una volta scelto l’Istituto scolastico da colpire, si presentava il giorno prima per effettuare un sopralluogo; stazionava nei pressi della scuola scelta come obiettivo, in attesa del depredarlo, rimanendo all’interno del veicolo; nel cuore della notte con l’utilizzo di appositi arnesi da scasso mediante forzatura di porte e-o finestre, si introduceva nella scuola e dopo aver individuato il materiale da rubare, lo trasportava verso il furgone, spesso con l’ausilio di contenitori per la raccolta dell’immondizia ubicati nelle
vicinanze della scuola. Dove vi fosse stata la possibilità, oltre al materiale informatico, obiettivo principale, il ventottenne cerignolano asportava anche le somme di denaro contenute in cassaforte (a Rubiera 100 euro dall’interno della cassaforte aperta con un flessibile). Dopo aver consumato il reato rimaneva all’interno del proprio furgone nei pressi della scuola o nelle sue vicinanze in attesa delle prime ore del mattino per fare rientro a Cerignola, così cercando di viaggiare di giorno al fine destare il minore sospetto possibile da parte delle forze di polizia. Secondo quanto accertato all’epoca delle indagini il ladruncolo dopo essersi allontanato dal luogo del furto, contattava telefonicamente il ricettatore, un compaesano 60enne, per consegnarli la refurtiva che questi, a sua volta, immetteva illecitamente sul mercato, vendendola a terze persone. Al riguardo nel corso delle indagini furono identificati altri 5 ricettatori “minori”, che acquistavano a loro volta il materiale informatico dal sessantenne, che alla luce degli elementi di prova emersi, sono stati deferiti in stato di libertà per concorso in ricettazione. Durante il periodo in cui sono stati commessi i furti il ladruncolo ha utilizzato tre furgoni di sua proprietà: un Fiat Doblò, un Ford Transit Connect e un Peugeot Berlingo. Mentre per lo Stato il costo di un computer era di 1000 euro, l’autore del furto lo rivendeva al ricettatore principale ad un costo che variava dai 50 agli 80 euro. A sua volta il ricettatore li rivendeva a dei commercianti che fissavano il prezzo di vendita di 300 euro. Le attività investigative hanno permesso in prima battuta di accertare una dozzina di furti tra le province di Matera, Potenza, Taranto, Bari, Lecce, Foggia e Teramo e successivamente attraverso laboriose analisi sui seriali dei numerosi notebook recuperati di risalire ad altri istituti tra cui quegli odierni di Rubiera che grazie ai carabinieri sono tornati in possesso del materiale informativo trafugato.
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