venerdì, 29 Novembre 2024

La scrittrice Manuela Chiarottino con La libreria delle storie rimaste, pubblicato con More Stories, ci porta nella campagna inglese, in mezzo a vecchie librerie, libri, tè e biscotti, gatti, romanticismo e un pizzico di magia.

Manuela, ci racconti per sommi capi la storia?

La protagonista principale è la libreria di Emily, una cara vecchietta, con tutti i suoi clienti strampalati, i gatti che dormono sugli scaffali, il profumo del tè e dei biscotti… strani biscotti a dire il vero… e poi quelle luci misteriose che appaiono di notte. In questa libreria finirà a lavorare Amabel, che si presenta come una sofisticata ragazza londinese. Amabel detesta i gatti, le feste di paese, non sopporta i bambini e ha addirittura paura dei libri. Una storia che è un viaggio nei sentimenti, per sconfiggere le proprie paure e ritrovare la felicità nelle piccole cose. E forse anche l’amore.

Ci fai conoscere i personaggi principali e quelli minori dando loro un aggettivo ciascuno?

Emily è la generosità in persona; Amabel in fondo è solo insicura e all’interno della storia farà il suo percorso: Albert è fantastico: Arthur è… lo scoprirete; Joseph è un brontolone; Diana è fragile; Mister Bob è… peloso. Ma non è finita qui.

Quante recensioni di lettori e lettrici hai avuto all’incirca finora per questo libro e quale ti ha colpito di più?

Nel momento in cui sto scrivendo ha 630 recensioni, una cosa per me sorprendente. Devo dire che in molte vedo ripetere le stesse parole, cioè quell’essere entrati nel mondo del romanzo, di vedersi camminare per le strade di Bibery e sentire quasi il profumo della carta e, soprattutto, dei biscotti di Emily. In più la sensazione di dolcezza che rimane a fine lettura.

Sei anche un’editor e ghostwriter: se arrivassero su una tua opera o su una a cui ha lavorato dietro le quinte una forte critica o un’aspra recensione negativa come reagiresti?

Per ora non è successo, ma naturalmente cercherei di trarne un buon insegnamento perché, anche se non c’è il mio nome sulla copertina, la passione e l’impegno che metto nel lavoro sono sempre uguali.

Qual è l’errore che riscontri maggiormente nei manoscritti altrui?

Trovo spesso che ci si perda in descrizioni e spiegazioni che non danno nulla alla storia o che possono annoiare il lettore. E a volte manca la caratterizzazione dei personaggi e parlo sia dei principali che dei secondari, nessuno è da trascurare.

E nei tuoi, dopo tanti anni, avverti ancora la necessità di un gran lavoro di limatura? Se sì, lo svolgi tu o lo affidi a qualcuno?

Io sono dell’idea che ci sia sempre da imparare e che bisogna sempre cercare di migliorarsi. DI recente ho scritto un romanzo di un genere per me nuovo e l’ho affidato a un editor per avere una visione del tutto diversa dalla mia e allineata a quel genere. Il confronto è stato costruttivo come sempre. C’è chi è restio ad affidarsi a un editor e so benissimo che per ogni scrittore il suo testo è un pezzo di cuore, ma proprio per questo come può guardarlo col giusto distacco, trovare il coraggio di tagliare una scena, giudicare davvero l’efficacia della trama? E parlo anche per me stessa.

Infine, qualche novità presto in uscita?

A breve saranno pubblicati un romance storico, ambientato in epoca regency, e un libro per bambini. Ogni tanto mi piace rivolgermi ai piccoli e questa volta mi sono davvero divertita a scegliere delle illustrazioni che credo faranno innamorare anche i grandi.

Francesca Ghezzani

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