lunedì, 25 Novembre 2024

Crisi idrica: l’Asp certifica l’uso potabile delle acque del Basento

L’acqua del Basento può essere utilizzata per scopi potabili. E’ la conclusione a cui giunge l’Azienda sanitaria di Potenza che ha emesso un giudizio di idoneità dopo aver preso visione delle analisi effettuate dall’Arpab, il cui risultato è in linea con quanto già...

La Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Potenza, con il coordinamento della Procura della Repubblica, ha eseguito una perquisizione nei confronti di un noto avvocato del foro di Benevento. In  particolare,  le  investigazioni  delle  Fiamme  Gialle di  Potenza  hanno  portato  alla ricostruzione di un sistema fraudolento posto in essere attraverso Ia presentazione, presso compiacenti Giudici di Pace dislocati nel territorio del capoluogo lucano, di un quantitativo enorme di ricorsi tesi all’ottenimento di decreti ingiuntivi, muniti della provvisoria esecutività.

II sistema inventato dal professionista era molto semplice: presentava un imponente numero di  ricorsi,  all’incirca tre/quattrocento alla volta  per I’ottenimento di decreti  ingiuntivi, unitamente ai precetti per il pagamento delle competenze legali. Nel dettaglio, chiedeva ai gestori telefonici I’esibizione dei contratti stipulati, spesso on line, dalla clientela, eccependo anomalie nel funzionamento della linea o altri disservizi. Considerato che le society non  riuscivano a far fronte alle richieste in tempi brevi, immediatamente dopo richiedeva un decreto ingiuntivo, munito di provvisoria esecutività, per il pagamento di una somma a titolo di risarcimento del danno e Ia liquidazione del proprio onorario, ottenendo, così, Ia soddisfazione alle proprie pretese.

Le  Fiamme Gialle inoltre,  riscontravano che gli stessi magistrati aditi,  peraltro,  non eccependo Ia propria incompatibilità, poichè i ricorsi non avevano alcun legame con la competenza territoriale del proprio Ufficio, avrebbero tratto indebiti benefici economici, dal compenso loro spettante per ciascuna causa “a fotocopia” trattata. I preliminari approfondimenti, condotti dalla Guardia di Finanza, hanno portato a riscontrare come spesso i ricorsi fossero stati presentati anche in assenza di mandato degli asseriti ricorrenti interessati, falsificandone Ia firma autografa. Le indagini proseguono con I’esame della documentazione sequestrata.

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