"Dobbiamo tornare a guardare l'alba e il tramonto con gli occhi della meraviglia prima che con gli occhi del giudizio". Lo ha affermato la psicologa e psicoterapeuta rogersiana Maura Anfossi, riferendosi al colore arancione, questa sera nella città dei Sassi nella...
Gli Azzurri Federkombat tornano a combattere: da domani, e fino al 21 agosto, due atleti italiani saranno impegnati ai Campionati del Mondo giovanili di Muay Thai in Malesia. Sono i gemelli bergamaschi Franco e Gianluca Franzosi, 16 anni, della Top Team Fighting Bergamo, in partenza per Kuala Lumpur. Franco compete per la categoria 63,5 kg, Gianluca per la 67 kg. I fratelli Franzosi, nonostante la giovane età, hanno un palmares di tutto rispetto con diversi successi già conquistati anche a livello internazionale. Entrambi hanno già partecipato ad un Mondiale giovanile, quattro anni fa, a Bangkok. Una vita sul ring per i due gemelli, talenti dell’Italia del presente e del futuro.
Davide Carlot, dirigente del settore Muay Thai della Federkombat è partito con i due atleti per la Malesia e seguirà da vicino le loro performance assieme ai tecnici federali. Il sogno è una medaglia importante, ma anche la conferma delle grandi doti degli Azzurri in prospettiva futura: in ballo ci sono le Olimpiadi 2028. “Ci sono ottanta nazioni con gli atleti junior più forti del mondo, quelli che si contenderanno questo Mondiale e anche i titoli del futuro: i protagonisti di oggi spingono per essere, nel 2028, alle Olimpiadi di Los Angeles. Abbiamo puntato sui fratelli Franzosi, i ragazzi con maggiori esperienza internazionale nella loro categoria. Hanno già vinto ori e argenti ai Mondiali precedenti, hanno voglia di esserci e la Federazione ha fatto l’impossibile affinché almeno loro fossero presenti in Malesia. I due ragazzi hanno fatto grandi sacrifici assieme ai loro tecnici per partecipare. Le prospettive e le speranze sono tante su di loro per vincere una medaglia. Gli avversari da battere sono tanti, ma siamo fiduciosi e, come sempre, guardiamo avanti con grande fiducia”.