Ha accettato l'ultima offerta del Dottore da 15mila euro Graziano, batterista di Scanzano Jonico, concorrente della puntata di questa sera di "Affari tuoi" - il gioco dei pacchi condotto da questa stagione da Stefano De Martino - su Rai Uno. I due pacchi rimasti...
A scuola, quando notavo che c’era qualche ragazzo in crisi, affrontavo la mia lezione incominciando dicendo che ci sono due modi diversi per vedere la nostra vita.
Il primo. Chi ha in mente i propri progetti di vita che, guarda un po’, coincidono con un certo benessere, di stare bene, o magari qualcosa da realizzare che gli aggrada.
Il secondo. C’è chi vede la vita come un dono splendente di Dio, il quale conosce e vede tutta la nostra esistenza.
A questo punto invitavo gli alunni a riflettere a quale modo lui si riconoscevo.
E poi continuavo dicendo che noi vediamo solo dei particolari e non sappiamo connetterli – per usare un verbo moderno – l’uno con l’atro.
Avete mai riflettuto, voi che mi leggete, che camminando su questa terra vediamo che tutti i punti della nostra vita, quelli che chiamiamo dolorosi, quelli che chiamiamo gioiosi, di disprezzo o di trionfo, sono connessi l’uno con l’altro in uno splendore per far dire a Madre Teresa di Calcutta: “Tutto è grazia, tutto è dono!”
La stessa Madre Teresa di Calcutta si definiva la matita nelle mani di Dio.
Non capiva mai quale era il disegno, ma pezzo dopo pezzo andava avanti.
Amici, ma c’è un punto nella vita in cui si arriva a capire: “Il mio disegno Signore, è il tuo! ”
Ed è proprio in quel momento che si entra nel trionfo della vita, perché non voglio essere chi tiene in mano la matita, ma la matita in mano a Dio.
Ecco perché ogni giorno è stupore, ogni giorno è amore.
Così parlava di sé Madre Teresa di Calcutta
“Sono come una piccola matita
nelle Sue mani, nient’altro.
È Lui che pensa.
È Lui che scrive.
La matita non ha nulla a che fare con tutto questo.
La matita deve solo poter essere usata”.
L’opera di Madre Teresa di Calcutta è la prova evidente di come l’amore possa generare miracoli inimmaginabili e straordinari.
La sua testimonianza, come affermato dal Santo Padre, “si aggiunge all’innumerevole schiera di uomini e donne che hanno reso visibile con la loro santità l’amore di Cristo. Imitiamo anche noi il loro esempio e chiediamo di essere umili strumenti nelle mani di Dio per alleviare la sofferenza del mondo e donare la gioia e la speranza della risurrezione”.
“Di conformazione minuta, ma di fede salda quanto la roccia”, ha detto Papa Giovanni Paolo II, le “fu affidata la missione di proclamare l’amore assetato di Gesù per l’umanità”.
La storia del cristianesimo annovera un’enorme schiera di persone speciali che hanno fornito dei modelli concreti da seguire e imitare.
La figura di Madre Teresa, allo stesso tempo, fa vedere che i santi non sono irraggiungibili “supereroi”, ma uomini come noi che, dopo un cammino di conversione, hanno mostrato la vittoria dell’amore e della speranza sull’egoismo e la morte.
Nicola Incampo
Responsabile della CEB per l’IRC e per la pastorale scolastica