Il 25 novembre ricorre la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, richiamando un tema purtroppo sempre di grande attualità. La Polizia di Stato di Matera, nella giornata di martedì 26 novembre, sarà...
Se c’è un evento che a Rotondella esprime più di tutti l’identità comunitaria è il Fuoco di Sant’Antonio Abate. E’ vissuto da decenni come esperienza religiosa ma anche come momento di orgoglio comunitario.
Anche quest’anno non mancherà un’accurata organizzazione dell’evento e anche quest’anno le celebrazioni non si ridurranno al gran falò del 16 gennaio ma continueranno anche per il 17.
Sant’Antonio Abate, al quale l’evento è dedicato, è ricordato dalla Chiesa Cattolica per il 17 gennaio. La tradizione del fuoco, però, a Rotondella è stabilita per giorno 16, e fino a pochi anni fa si limitava la celebrazione a quel giorno.
Da qualche anno, invece, si è tornati a organizzare un momento di tradizione anche per il 17, come accadrà mercoledì prossimo, con la benedizione degli animali che coinvolgerà le scolaresche.
Questo il programma per il 16 gennaio. Alle ore 18 la celebrazione della Santa Messa in Chiesa Madre. A seguire (18.45 circa) l’accensione del fuoco, con degustazione di prodotti enogastronomici e con il concerto dei Ragnatela Folk Band (pizzica, taranta e tarantella). L’evento è promosso dall’Amministrazione Comunale e dalla Pro Loco. C’è anche il patrocinio della Regione Basilicata, dell’Unpli, di Basilicata Turistica e della Camera di Commercio di Matera. Collaborazione del Centro Sociale Pensionati e della Raimbow Dance di Roberta Lillo.
“E’ una festa alla quale teniamo in modo particolare perché ci esprime come comunità. Questa unità comunitaria – ha spiegato il sindaco Vito Agresti – emerge anche nella concreta collaborazione per l’evento: è bello il gesto dei tanti agricoltori locali, e non solo loro, che ogni anno offrono la legna da ardere”.
Anche quest’anno si annuncia una festa di gran richiamo. Come è noto, quello del fuoco è un momento al quale sono affezionati tutti i rotondellesi, anche quelli che non vivono più sul Balcone dello Ionio e che, se possibile, salgono in paese per l’occasione.