sabato, 23 Novembre 2024

Nello scorso fine settimana, i Carabinieri della Compagnia di Matera, nell’ambito di specifici servizi finalizzati al controllo del territorio ed alla prevenzione dei reati in genere, hanno denunciato alla Procura della Repubblica di Matera, diretta dal Procuratore dott. Pietro Argentino, un uomo ed una donna di origini cinesi, provenienti dalla provincia di Prato, rispettivamente di 60 e 33 anni per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.
In particolare i militari della Stazione di Matera, che avevano da tempo avviato un’attività info-investigativa circa i reati connessi con l’ esercizio della prostituzione, nel corso di alcuno servizi di osservazione, hanno notato un insolito via vai di persone presso un appartamento di una palazzina, ubicata nel centro di Matera. Tali attività permettevano di realizzare una completa mappatura degli orari e del numero di persone che frequentavano l’abitazione quotidianamente. Alla luce degli elementi raccolti i militari, effettuata una valutazione dello stato dei fatti, decidevano di introdursi all’interno dell’abitazione individuata, verificando l’ assenza di persone nonché la presenza di due letti, con alcuni mobili, numerosi preservativi (più di 600), diverse soluzioni liquide per l’igiene personale e contraccettivi vari. I carabinieri, insospettiti dall’ambiente trovato, che dava l’ impressione di essere stato abbandonato da poco tempo, trovando una finestra aperta, che si affacciava su un pianerottolo, si avviavano sul medesimo, arrivando sul tetto piano dell’immobile, ove notavano la presenza di due ragazze, anch’ esse di origine cinese, che nel frattempo si erano ivi rifugiate (in uno sgabuzzino presente sul tetto) per non essere scoperte. Le stesse fatte rientrare nell’appartamento sono state condotte in caserma per gli accertamenti del caso, ove ammettevano che si trovavano nell’abitazione per prostituirsi ed inoltre si appurava che entrambe erano prive di permesso di soggiorno. Inoltre a seguito di perquisizione sono stati trovati anche una cospicua somma di denaro derivante dall’ attività di meretricio. I militari della citata Stazione, esperite alcune attività info-investigative e ricostruita la dinamica dei fatti, in considerazioni delle evidenze probatorie emerse, riuscivano ad individuare e deferire in stato di libertà i due cittadini cinesi summenzionati, originari della provincia di Prato. Questi ultimi infatti avevano affittato l’abitazione in questione al fine di permettere l’esercizio dell’attività di prostituzione da parte delle due connazionali, le quali erano costrette a consegnare il 50% del proprio ricavato. Data la circostanza, si interessava anche la Questura di Matera circa le attività inerenti la regolarizzazione della presenza sul territorio nazionale delle due cittadine cinesi.
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