Domani, mercoledì 15 gennaio presso il “Casino Padula”, nel Rione Agna Le Piane, la Polizia di Stato di Matera effettuerà un’esercitazione, nel corso della quale sarà simulato un intervento della Squadra di Negoziazione, struttura di nuova istituzione, per...
Ho pochissimi ricordi da bambina, eppure uno è indelebile: una canzone martellante, che adoravo. Avevo tre anni appena compiuti e quel “Gianna Gianna Gianna”… volevo ascoltarlo in loop. Che poi non capissi granché del testo, è un altro discorso. Però quella ragazza che “aveva un coccodrillo e un dottore”, per una bambina era un mito – da un lato il coccodrillo era un animale insolito, dall’altro il dottore incuteva timore nei piccoli, me compresa.
Sanremo 1978, Gianna e, lui, l’indimenticabile Rino Gaetano: “Gianna è una ragazza libera e realista, è una figlia del 1978 che vuole tutto: la politica, l’emancipazione, il salario, la lotta sindacale, la crescita sessuale. (…) Il pubblico di Sanremo ascolta la parola “sesso” per la prima volta in una canzone: “La gente si sveste, comincia un mondo / Un mondo diverso, ma fatto di sesso, chi vivrà vedrà”. Rino Gaetano strabuzza gli occhi mentre canta, ma è talmente divertito e divertente che il pubblico applaude la sua performance ancor prima che inizi la terza strofa.
Un trionfo in diretta, una canzone che riesce a saltare di bocca in bocca in pochissimi minuti, conquistando praticamente tutti”. Con queste parole, a ripercorrere la storia di Gianna e di tutti gli altri successi del cantautore calabrese è il giornalista e scrittore Michelangelo Iossa in Rino Gaetano. Sotto un cielo sempre più blu (Hoepli), una biografia inedita dell’artista.
L’autore tratteggia un ritratto dettagliato e coinvolgente ripercorrendo con precisione le tappe artistiche e il percorso umano di Rino Gaetano con approfondimenti, curiosità, materiale iconografico e due appendici dedicate agli incontri di Rino con grandi musicisti e ai luoghi della sua vita, a partire da Crotone.
L’opera, pubblicata in occasione del quarantesimo anniversario della scomparsa, è impreziosita dalla testimonianza di Renzo Arbore e da un’intervista esclusiva a Sergio Cammariere.
“Non c’è stata una sola intervista da cui non sia emerso un elemento costante: Rino Gaetano è unico, non replicabile, inimitabile e fuori dal tempo e dalle mode. – sottolinea Iossa – È un cantautore venuto dal futuro. Lo amano i concorrenti dei talent show e i rapper, i giornalisti e gli adolescenti; sono rapiti dalle sue canzoni i trapper e gli operai, le radio e la televisione, i poeti popolari e i musicisti di jazz, di funky e di rock’n’roll.”
Dal Rino bambino (Salvatore Antonio Gaetano, ribattezzato “Salvatorino” dalla sorella Anna, nacque il 29 ottobre 1950 a Crotone nella Calabria del profondo Sud) e dagli aneddoti della sua giovinezza che si intrecciano con l’ipotetica colonna sonora delle hit di quegli anni, che Iossa riporta, fino agli esordi, ai successi e al suo essere diventato un culto: i suoi brani ancora oggi cantati a squarciagola, una fiction, gli omaggi, le compilation e le tribute-band. Ci sono gli anni scolastici di Narni, il Folkstudio di Roma e il Festival di Sanremo fino all’incidente mortale di via Nomentana. In questo lungo racconto biografico si fondono la Magna Grecia, la scuola cantautorale romana, gli anni Settanta, lo sberleffo, il reggae e le donne di tante canzoni. Una serie di esperienze che permettono al giovane cantautore calabrese di trovare una sua personalissima strada espressiva che illumina i tardi anni Settanta con hit irregolari e amatissime dal grande pubblico come “Ma il cielo è sempre più blu” e “Nuntereggaepiù”.
Un fenomeno che ci ha lasciato, scrive Iossa, “soli sei album in studio, una manciata di singoli e una quantità imprecisata di raccolte e greatest hits postumi”. Ma “la discografia di Rino ha visto impegnati alcuni dei nomi più importanti della scena musicale italiana, statunitense, inglese e latinoamericana, tra session man, fonici e arrangiatori di straordinario profilo, ma anche ambasciatori di sonorità proprie di differenti angoli del mondo”.
“Nel mondo della musica Rino è passato come la primavera, velocissimo…”, queste le parole di Mogol.
Bellissimo questo libro, non solo per chi ha amato e continua ad amare Rino ma anche per quanti – magari i più giovani – hanno voglia di scoprirlo.
Michelangelo Iossa collabora da quasi trent’anni con alcune delle più importanti testate italiane. Contributor del Corriere del Mezzogiorno – Corriere della Sera e di altri periodici del gruppo-RCS, ha firmato reportage, special radiofonici e televisivi. Dal 1999 è docente presso l’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli e cura due insegnamenti legati al mondo della comunicazione e il Laboratorio di Musicologia. Ha firmato libri su icone della musica italiana e internazionale, da Pino Daniele a Michael Jackson. Il suo ultimo volume è 007 Operazione Suono (Rogiosi), dedicato alle musiche della saga cinematografica di James Bond. Iossa è tra i più autorevoli biografi italiani dei Beatles, a cui ha dedicato sei differenti libri pubblicati tra il 2003 e il 2016, e ha ricevuto il Premio per l’Editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri nel 2004.
Rossella Montemurro