venerdì, 27 Dicembre 2024



La paura è spesso più potente del pericolo stesso che può materializzarsi. Lo sa bene Donato Carrisi – un fenomeno da oltre tre milioni di copie vendute nel mondo – che nel suo nuovo thriller, La casa delle voci (Longanesi, La Gaja Scienza), gioca proprio con gli effetti della paura, la forza e le incognite dell’immaginazione. 
Al centro ci sono le relazioni familiari, un campo minato, perché come cerca di non dimenticare mai il protagonista, lo psicologo Pietro Gerber, “per un bambino la famiglia è il posto più sicuro della terra. Oppure, è il più pericoloso”. Noto a Firenze come l’addormentatore di bambini – la sua specializzazione è l’ipnosi e i suoi pazienti hanno una cosa in comune: sono bambini che spesso hanno vissuto eventi drammatici o sono in possesso di informazioni importanti sepolte nella loro fragile memoria, di cui la polizia si serve per le indagini – Gerber viene contattato da una collega australiana per prendere in cura, con la massima urgenza, un’adulta che nella sua infanzia custodisce un trauma. L’incubo di un omicidio è tornato, prepotente: ma a quell’omicidio ha assistito o lo ha commesso?
Lui è combattuto, da subito Hanna Hall, una giovane donna, si rivela un pò inquietante, una tentazione sinistra alle regole deontologiche. Non solo, è capace di spiazzarlo con le sue parole, quasi come se invertisse i ruoli intuendo le debolezze e le fragilità dello psicologo.
Hanna sotto ipnosi racconta una storia – la sua – di un’infanzia in fuga, con due genitori alternativi che in maniera ossessiva rifuggivano i contatti con il mondo esterno, cambiando casa spessissimo e cercando, come case, abitazioni abbandonate all’interno di campagne.
“Regola numero uno: fidati soltanto di mamma e papà.
Regola numero due: gli estranei sono il pericolo.
Regola numero tre: non dire mai il tuo nome agli estranei.
Regola numero quattro: non avvicinarti agli estranei e non farti avvicinare da loro.
Regola numero cinque: se un estraneo ti chiama per nome, scappa”.
La bambina viene persuasa a evitare qualsiasi approccio con gli altri e le vengono spiegate alcune procedure da attuare nel caso in cui si concretizzi la minaccia di essere avvicinati dagli estranei. E’ tutto sotto forma di gioco ma è anche tutto angosciante perché la famiglia si porta sempre dietro una scatola nel quale è custodito Ado… A dieci anni lei vive per mesi nella “Casa delle voci”, è finalmente un mondo incantevole, ovattato. Ma presto cambierà ogni cosa.
Se quella di Hanna è una figura controversa, che intenerisce e spaventa, quella di Gerber non è da meno. Nel suo passato ci sono ombre che tornano a tormentarlo dopo l’incontro con Hanna.
In un gioco di specchi tra verità e finzione, realtà e illusione – “sembrava un crudele gioco di enigmi: ogni volta che lo psicologo provava a risolverne uno, scopriva che la soluzione ne celava un altro ancora più sibillino” – Carrisi ha scritto l’ennesimo thriller che non lascia scampo, che si legge d’un fiato e che sembra avere le caratteristiche giuste  per diventare un film.
Donato Carrisi è nato nel 1973 a Martina Franca e vive a Roma. Dopo aver studiato giurisprudenza, si è specializzato in criminologia e scienza del comportamento. È regista oltre che sceneggiatore di serie televisive e per il cinema. È una firma del Corriere della Sera ed è l’autore dei romanzi bestseller internazionali (tutti pubblicati da Longanesi) Il suggeritore, Il tribunale delle anime, La donna dei fiori di carta, L’ipotesi del male, Il cacciatore del buio, Il maestro delle ombre, L’uomo del labirinto, La ragazza nella nebbia – dal quale ha tratto il film omonimo con cui ha vinto il David di Donatello per il miglior regista esordiente – e Il gioco del suggeritore.
Poco più di mese fa è uscito nelle sale il suo secondo film, L’uomo del labirinto con Toni Servillo e Dustin Hoffman.
Rossella Montemurro
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