Il Questore della Provincia di Matera ha disposto l’adozione della misura di prevenzione personale del Foglio di via obbligatorio, con divieto di fare ritorno per tre anni, nei territori dei Comuni di Matera, Grassano e Nova Siri, nei confronti di sei persone, delle...
Una scrittura fluida, descrittiva, quasi per immagini, in grado di rendere vivide anche le sfumature psicologiche dei protagonisti: sono i dettagli che colpiscono, fin dalle prime pagine, dello strepitoso esordio di Nicholas Searle L’inganno perfetto (Rizzoli, traduzione di Giacomo Cuva), dal quale è stato tratto l’omonimo film con Helen Mirren e Ian McKellan.
Roy e Betty, over settanta, si incontrano grazie a un sito di appuntamenti. Roy è reduce da una serie di incontri piuttosto deludenti: le foto che lo avevano colpito online si erano rivelate del tutto inattuali. Donne che, sullo schermo, sembravano ancora attraenti, erano in realtà la brutta copia di un’immagine di diversi anni prima – “Per le donne che incontra, si tratta di un’avventura o di un’evasione. Per lui questi rendez-vous rappresentano una professione. Spesso si trova di fronte a donne attempate e deluse dalla vita, in cerca di un’ultima occasione di felicità; non è roba di suo interesse. Ogni volta ricomincia da capo, speranzoso. Stavolta, la donna che gli si para dinanzi è affascinante, da giovane deve essere stata una vera bellezza; la foto sul sito non ha mentito…”
Quella di Betty, invece, è una fotografia quanto mai autentica e Roy ne è felicemente colpito: lineamenti di porcellana e una figura esile, perfetta, l’incedere fiero e sfrontato. Anche Betty rimane quasi incantata da quell’uomo distinto e autorevole, capelli candidi ravviati all’indietro, occhi azzurri impressionanti capaci di mettere in soggezione se non fosse per una malinconia di fondo.
I due, dopo qualche chiarimento che svela piccole bugie che si sono detti, si ritrovano a convivere. Ma quelle piccole bugie coprono non detti molto più sgradevoli…
È un attimo e si intuisce che, dietro le apparenze, le rispettive mire sono ben altre. Roy è un cacciatore di dote che sembra aver fatto il colpaccio con Betty, dopo aver conosciuto vedove depresse alle quali sarebbe stato difficile stare accanto. Betty, invece, sta mettendo in atto un piano costruito nei dettagli.
Roy pensava di avere la strada spianata, in discesa, invece quella che doveva essere una passeggiata è un percorso a ostacoli, sempre pià difficile.
Searle – cresciuto in Cornovaglia, ha studiato lingue a Bath e Göttingen – spiazza il lettore disseminando particolari sul passato di Roy e Betty, alternando piani temporali. Il profilo dell’uomo, in questo percorso a ritroso, è quello di un imbroglione, un truffatore che vive di espedienti, privo di ogni moralità.
L’inganno perfetto si muove sul filo dell’ambiguità e sulla sete di vendetta, è un thriller avvincente che, fino all’epilogo, non lascia scampo.
Rossella Montemurro
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