mercoledì, 27 Novembre 2024

Alla fine la pioggia ha soltanto ritardato le fasi pomeridiane della festa della Madonna della Bruna, senza stravolgere il programma della 635esima edizione. Le chianche rese scivolose dal forte temporale che si è abbattuto su Matera nel primo pomeriggio costituivano infatti un serio rischio per i cavalli che avrebbero potuto scivolare. Per salvaguardare l’incolumità degli animali, Bruno Caiella, presidente dell’Associazione Maria SS. della Bruna, ha comunicato che si è preferito attendere che la pavimentazione del centro storico fosse asciutta.

Dopo una mattina del 2 Luglio, in una città dei Sassi gremita, che ha visto gli orari rispettati, la partenza del carro trionfale – sul tema  “Allo spezzare il pane i discepoli di Emmaus lo riconobbero e dissero: “Non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre conversava con noi lungo il cammino, quando ci spiegava le Scritture” (fr. Lc 24, 13-35.) – firmato dall’artista materana Francesca Cascione è avvenuta intorno alle 21.

Quaranta minuti dopo la mezzanotte, lo “strazzo”: pochi e concitati momenti (hanno suscitato sconcerto e apprensione un ragazzo che da una luminaria si è lanciato sul carro, finendo rovinosamente al suolo) nei quali si è rinnovato il rito pagano del 2 Luglio. Dello splendido manufatto in cartapesta è rimasto solo lo scheletro massiccio.

Da sottolineare, anche per la Bruna 2024, la grinta del delegato arcivescovile della Diocesi di Matera-Irsina Don Francesco Di Marzio che dal 29 giugno ha animato le serate in piazza Vittorio Veneto coinvolgendo i più giovani nell’attesa del “giorno più lungo”. Un modo innovativo e social di celebrare la tradizione che si è senza dubbio rivelato vincente.

Foto Associazione Maria SS. della Bruna

Rossella Montemurro

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