È in libreria Voci dal tempo indicibile (Rossini editore), il saggio poetico di Francesca Innocenzi. Si tratta di un lavoro raccoglie contributi scritti dal 2017 ad oggi, il cui comune denominatore è l’indagine sulla poesia, forza aggregatrice in grado di unire uomini di ogni latitudine e tempo.
Per un’esigenza di sistematicità e semplificazione si è deciso di suddividere gli articoli in quattro sezioni: L’identità e la storia, Il mito e l’archetipo, Albori del contemporaneo, Fluttuazioni. La categoria di “tempo indicibile” rimanda ad una temporalità atemporale, al connubio di storicità e universalità realizzabile nella parola poetica, come pure alla capacità di questa di dire l’inesprimibile, o di dire il già detto in modo altro.
La prima sezione, L’identità e la storia, comprende scritti in cui la poesia si configura come segno di una volontà di riscatto identitario (è il caso delle disamine sull’espressività poetica dei Rom e dei Kurdi) o come testimonianza di realtà storiche sia remote (potesse marchigiane del Trecento) che recenti (l’appello di Pasolini ai giovani manifestanti di Valle Giulia; Luigi Di Ruscio, poeta e operaio). In Il mito e l’archetipo si prendono in considerazione dati mitici o archetipici ricorrenti, dal mito di Orfeo come archetipo del poeta agli elementi archetipici in Antonia Pozzi, passando attraverso la figura di Ulisse nella poesia del Novecento. In Arbori del contemporaneo si propongono riletture di esperienze poetiche decisive per una definizione della lirica contemporanea, dai simbolisti francesi al radicale rinnovamento di inizio Novecento, preannunciato dalla rivoluzione di Schönberg in ambito musicale. Nell’ultima sezione, Fluttuazioni, si inseriscono infine contributi di carattere vario, da Leopardi a Ingeborg Bachmann, con frequenti raffronti tra epoche diverse, in un dialogo inesausto tra passato e presente.
Il volume si rivolge a un pubblico di persone interessate alla letteratura a vario titolo: studenti universitari, studiosi, semplici appassionati. Il rigore della ricerca si coniuga con un’esposizione volutamente scorrevole, al fine di rendere la lettura adatta ad un’ampia utenza.